Escalation di contagi fra i conducenti di autobus in 2 giorni, sindacati contro Regione e aziende di trasporto

Intanto il terminal di Campobasso resta senza una biglietteria

Negli ultimi due giorni si sono registrati numerosi nuovi contagi tra gli autisti di autobus demandati a garantire un servizio pubblico essenziale. E’ la triste e reale conseguenza provocata dalle Istituzioni regionali che in più di un anno non sono riuscite ad imporre alle aziende di trasporto pubblico il rigoroso rispetto di quanto espressamente previsto dai protocolli, dalle linee guida, dai decreti e dalle stesse ordinanze del presidente della giunta regionale per contrastare e contenere la diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19. E’ l’accusa fatta dai sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro. “Anche l’ultima riunione dello scorso 22 marzo convocata dall’assessore regionale Pallante (per inciso la terza consecutiva di una lunga serie di incontri con le imprese finalizzati ad affrontare il rischio contagi derivante dalle attività di bigliettazione degli autisti) – affermano, – si è dimostrata assolutamente inconcludente, mettendo ancora una volta in luce lo strapotere di quelle imprese di trasporto che da anni dettano legge e impongono sin dalla campagna elettorale le proprie condizioni alla politica che amministra di volta in volta la regione. In quella occasione infatti e avendo riscontrato le sistematiche violazioni delle imprese che impongono (pena pesanti provvedimenti disciplinari) al personale di guida di continuare ad avere contatti ravvicinati con l’utenza attraverso la vendita diretta dei titoli di viaggio, l’assessore Pallante aveva preannunciato e garantito la fruibilità di risorse regionali già stanziate per il comparto dei trasporti, al fine di assicurare entro pochi giorni, l’utilizzo di una quindicina di operatori da dedicare esclusivamente (e in condizione di totale sicurezza) alle attività di vendita e di controllo dei titoli di viaggio”.

“Nell’arco di una settimana – aggiungono i sindacati – i due consorzi che rappresentano le 29 imprese di trasporto molisane avrebbero dovuto fornire alla stessa Regione un piano operativo e strategico sulle modalità di utilizzo di queste 15 unità lavorative, individuando orari e ubicazioni delle postazioni in funzione delle particolari criticità ed esigenze dell’utenza, atteso che la famosa “app regionale” per la vendita telematica dei titoli di viaggio è di fatto naufragata e che le poche biglietterie disponibili si stanno ulteriormente ridimensionando. Clamorosa, a tal proposito, la recente chiusura dell’unica biglietteria disponibile a Campobasso e che ha reso il terminal del capoluogo di regione l’unico in tutta Italia in cui non sia presente un servizio informativo e di approvvigionamento dei titoli di viaggio. Una vera vergogna sulla quale pesano responsabilità anche della stessa amministrazione comunale che dovrebbe occuparsi anche di questi gravi disservizi resi all’utenza”.

ANCHE PALLANTE HA ALZATO BANDIERA BIANCA
“Insomma – concludono i rappresentanti sindacali Rolandi, Vitagliano, Matropaolo e Libertone -l’ennesimo bluff della Regione e, se vogliamo, dello stesso assessore Pallante sul quale peraltro avevamo riposto la nostra fiducia ma che nei fatti purtroppo si è dimostrato al pari dei suoi tanti predecessori. E lo testimoniano le tante situazioni irrisolte che giacciono perennemente tra i mancati progetti di riforma del trasporto pubblico: dal bando di gara che non vede la luce, dal mancato rinnovo del parco autobus, dall’assenza di un sistema tariffario innovativo ed integrato, dalla vicenda degli stipendi non pagati al personale se non attraverso il ricorso sistematico ai decreti ingiuntivi e dalla presenza di un numero di imprese assolutamente sproporzionato rispetto alle dimensioni e alle caratteristiche del Molise. A queste situazioni ataviche si sommano poi le situazioni scaturite con l’avvento del Covid per le quali la Regione non ha saputo fare altro che abdicare come sempre in favore delle imprese che hanno stabilito come e quando effettuare i servizi di trasporto pubblico in tempi di pandemia, approfittando dell’assenza regionale per fare cassa e mettere i propri dipendenti in cassa integrazione”.

L’APPELLO AI VIAGGIATORI: “SIATE RISPETTOSI DELLE NORME”.
Alla luce di quanto riscontrato, i sindacati lanciano un appello agli utenti. “Atteso che probabilmente e, in relazione alle nuove direttive impartite dal Commissario all’emergenza Generale Figliuolo, risulterà difficile far prevalere l’urgenza quantomeno di vaccinare una categoria fortemente esposta al rischio del contagio quale quella degli autisti, non ci rimane che fare direttamente appello al buon senso dei viaggiatori/utenti invitandoli a comportarsi così come raccomandano espressamente i protocolli, i DPCM e (almeno sulla carta) le stesse Regioni ovvero evitando di avvicinarsi o di chiedere informazioni all’autista e acquistando i biglietti solo in via telematica”.

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