Allontanato da moglie e figli, il Riesame annulla l’ordinanza: il marito “stalker” può tornare a casa

Non tutti i lupi sono cattivi, si potrebbe dire commentando le fiabe. E con le dovute precauzioni e garanzie del caso, metaforicamente parlando, si potrebbe dire lo stesso anche della vita. Indagato, quasi etichettato come il “padre padrone” della famiglia, presunto reo di condotte aggressive e prevaricatrici nei confronti della moglie, al punto da impedirle di lavorare o costringendola a dormire fuori casa, in macchina. Con l’ipotesi di reato di stalking, due settimane fa, a un 50enne dell’area matesina era stato vietato di avvicinarsi alla persona offesa e alla casa coniugale, dove vivono anche i figli minori. Un provvedimento emesso dal giudice del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura dopo le indagini della Polizia di Stato. Oggi il collegio del Riesame ha ribaltato quella decisione, annullando l’ordinanza. I giudici si sono riservati sui motivi del verdetto, che saranno depositati nei prossimi giorni, ma è chiaro che l’esito avrà un forte impatto nel merito e sull’esito giudiziario. Per il Riesame non c’erano i presupposti per una misura cautelare e quindi per un allontanamento. Se ciò sia dovuto a indizi non sufficienti o a qualcosa che non quadra nelle accuse saranno i magistrati a chiarirlo nelle motivazioni. E’ probabile che l’orientamento si muova sulla seconda ipotesi dal momento che lo stesso Tribunale del Riesame ha disposto l’affidamento completo dei figli all’uomo, accogliendo di fatto le richieste della difesa, curata dagli avvocati Ennio Manfredi Selvaggi e Gabriella Farrace. E’ altrettanto chiaro che la vicenda non terminerà qui, in quanto il provvedimento potrebbe essere ulteriormente impugnato e in ogni caso ci sono ancora indagini in corso.

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