Postazione 118 demedicalizzata, i sindaci presentano esposto in Procura. Chiesta la riattivazione del servizio

“L’avevamo scongiurato fino all’ultimo di dover procedere alla presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica. Ma purtroppo sia io che altri colleghi sindaci ci siamo visti costretti a ricorrere a questo forte strumento affinché si intervenga e magari si ripristini un servizio essenziale per i cittadini”. A sostenerlo è il sindaco di Castelmauro, Flavio Boccardo, dopo la presentazione in Procura dell’esposto contro la demedicalizzazione della postazione 118 del paese. “Questo – aggiunge – perché, come ormai tristemente noto, dal 1 luglio 2021 tre delle sedici postazioni del 118, rispettivamente Castelmauro, S. Elia a Pianisi e Cerro al Volturno, sono rimaste prive della figura del medico, a causa della mancanza di questa figura. Oggi ho appreso che probabilmente da lunedì qualche postazione del 118 riavrà il medico (Sant’Elia a Pianisi, ndr), evidentemente ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Insomma, l’Asrem non è riuscita a reperire medici da destinare a questo servizio. E lo siamo venuti a sapere dagli organi di stampa, tra l’altro. Sin dall’inizio del 118 in Molise, dal lontano 2000, venne operata la scelta di avere tutte postazioni di Soccorso Avanzato con équipe composte da medico, infermiere, autista soccorritore e soccorritore. Inizialmente ciascuna U.O.T. (Unità Operativa Territoriale) era dotata di due veicoli: automedica e ambulanza, così da consentire una maggiore duttilità per la gestione degli interventi (seppure diverse postazioni non utilizzavano l’automedica). L’usura delle automediche, ed il mancato rinnovo del parco auto, ha comportato man mano la non disponibilità delle stesse, al punto da determinare che oggi le U.O.T. operano esclusivamente con l’ambulanza, rispondendo quindi con un mezzo MSA per tutte le diverse allerte (codice di invio verde, giallo, rosso). Insomma, già si è assistito ad una sorta di rivisitazione strutturale al ribasso dell’espletamento del servizio, che vedrebbe muoversi un intero equipaggio anche per i casi meno complicati, mentre inizialmente il medico era coinvolto soltanto nei codici giallo e rosso. Tornando alla questione che ci riguarda, nel mese di giugno 2021 iniziarono a circolare le prime indiscrezioni circa il paventato rischio che, a causa della mancanza di personale medico, alcune postazioni sarebbero state private della figura medica, indiscrezione confermata dalla stampa da cui apprendemmo che, rispetto alla pianta organica prevista di 96 medici, sei per ciascuna postazione, ne mancavano 40. Tale importante carenza, logicamente, si è generata lentamente nel corso di mesi, se non anni. Molti medici in servizio infatti sono andati via, alcuni per raggiunti limiti di età altri perché hanno optato di trasferirsi altrove oppure in altri servizi e gli avvisi di copertura delle zone carenti, che l’azienda sanitaria ha effettuato per coprire i posti vacanti, sono andati deserti, non riuscendo quindi a compensare le uscite dei professionisti medici. Con un provvedimento straordinario del 21 giugno, si è cercato di reperire medici con un avviso di contratto a partita iva per sei mesi, quindi con una formula diversa e molto meno strutturata rispetto a quelli da sempre effettuati. Come prevedibile, non c’è stata risposta. Il 30 giugno l’epilogo: i medici in servizio nella stessa U.O.T. sono stati contattati telefonicamente dalla Direzione del Servizio 118 Molise Soccorso, ricevendo comunicazione che la U.O.T. sarebbe rimasta priva di medico a partire dal turno 08.00 – 20.00 del 1 luglio. A me personalmente, così come anche ad altri sindaci, la notizia di questo riassetto ci è stata data per senso civico, di attaccamento al territorio, di sensibilità verso le problematiche che vivono i cittadini quotidianamente dagli operatori delle postazioni 118 oggetto di demedicalizzazione, da nessun altro. Sono basito da cittadino, prima che da amministratore, dinanzi all’approssimazione mostrata nella gestione di questa problematica, in quanto annunciata e assolutamente non improvvisa. Allora delle due l’una: o non ci si rendeva conto che i medici del 118 stavano cambiano servizio o andando in pensione, oppure si era consapevoli ma volutamente non si è intervenuti. Ma, a parte questo interrogativo che ormai lascia il tempo che trova, il dato è che i 14 comuni serviti dalla postazione 118 di Castelmauro e le migliaia di cittadini annessi, non potranno contare sull’intervento di un medico nei casi di emergenza, ma dovranno esser trasportati a Termoli o Campobasso, senza dimenticare la situazione viaria attuale. Confidiamo nell’intervento della magistratura, affinché intervenga presso le istituzioni competenti sperando si ristabilisca un minimo di diritto alla salute di migliaia di cittadini, spesso anziani e in difficoltà”.

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