Morto Carmine Pistacchio, l’ultimo testimone campobassano del disastro del Tiro a Segno del ’46

Si è spento a 93 anni Carmine Pistacchio, l’ultimo testimone campobassano del disastro del Tiro a Segno verificatosi il 21 giugno 1946 nel capoluogo molisano in cui morirono 18 allievi sminatori, mentre decine rimasero feriti. Figlio di Luigi Pistacchio, sminatore deceduto sul campo nel 1945, nel territorio in agro di Colli al Volturno, campobassano ed ex dipendente del Ministero della Difesa quale rastrellatore B.C.M. (Bonifica Campi Minati), Carmine Pistacchio è stato decorato per meriti di servizio e gli fu assegnata, nel 2012, dalla Regione Molise, la Medaglia d’Oro in ricordo del padre. Quella tragica giornata del 1946, in qualità di addetto alla sorveglianza dell’edificio del Tiro a Segno Nazionale, rimase ferito a seguito della deflagrazione di alcuni ordigni conservati nell’edificio stesso. Una scena terribile per i soccorritori di quell’evento, un dolore immenso per decine di famiglie, una profonda ferita nella storia dell’immediato dopoguerra della città, già provata dal conflitto. I macabri dettagli sono stati più volte raccontati e ricostruiti da Carmine Pistacchio e da altri testimoni, fra cui se ne legge una preziosa descrizione in “Occhi Velati” di Filippo Leo D’Ugo (Ed. Il Filo Roma). Lascia la moglie, il figlio e i nipoti. I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio (1 agosto) alle ore 17 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano.

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