Caos “Pistilli”, la consigliera dimissionaria Testa: “Mancata la sinergia su nomina direttore e azioni da mettere in campo”

Dopo il terremoto politico e amministrativo intorno alla casa di riposo “Pistilli” di Campobasso, con le dimissioni della consigliera Maria Rita Testa e la revoca dell’incarico al presidente del CdA Cosimo Dentizzi da parte del sindaco Gravina, l’avvocato Testa ha inteso chiarire i motivi della sua decisione, sottolineando la mancata sinergia in merito alla nomina del direttore della struttura e alle azioni da intraprendere, in particolare per reperire nuove risorse, probabilmente non ritenute sufficienti a fronteggiare tutte le esigenze.
“A margine della vicenda legata alla ASP Don Carlo Pistilli, ritengo utile chiarire la mia posizione personale e la conseguente mia decisione di rassegnare le dimissioni dal mio incarico nel CDA dopo due anni di operato. Purtroppo ho dovuto constatare che in questo lasso di tempo non c’è stata la volontà di attuare gli indirizzi della nomina sindacale scaturenti da previsioni normative in quanto è mancata la sinergia sulla nomina del direttore, sulle azioni da mettere in campo per reperire ulteriori risorse, sulla rendicontazione all’ente comunale che è proprietario della struttura di via delle Frasche ed eroga un contributo annuo di circa € 62.000,00, nonché la comunicazione/condivisione delle iniziative da intraprendere durante il periodo del cluster. La nomina di due rappresentanti del Comune di Campobasso nel CDA dell’Asp Don Carlo Pistilli, seppur determinata da una valutazione dei curricula dei candidati, è pur sempre una nomina di fiducia che come designati abbiamo accettato espressamente con contestuale impegno alla nomina del direttore, a pena di decadenza, e all’invio della rendicontazione della gestione al Sindaco p.t. Nomina del direttore che, essendo responsabile della gestione dell’ASP Pistilli, ente pubblico senza scopo di lucro, struttura particolarmente complessa che necessita di un responsabile apicale, non può ricadere su professionalità prive di specifiche competenze finanziarie, tecniche ed amministrative, oltrechè di esperienza professionale nel settore gestionale. Natura giuridica che non consente, come per i soggetti privati, di nominare un soggetto non dotato di esperienza professionale e tecnica nell’ambito di riferimento. Ben vero che le risorse sono scarse e i costi eccessivi, ma la gestione della Pistilli, struttura di eccellenza nel settore, avrebbe potuto intraprendere azioni per aumentare le entrate; scelte che potevano essere giustificate dalla qualità dei servizi offerti. La richiesta sindacale di invio della rendicontazione della gestione è del tutto legittima considerato che la Pistilli in parte gestisce soldi pubblici e il Presidente p.t. ha l’obbligo statutario di riferire periodicamente all’amministrazione comunale l’andamento della gestione aziendale e lo stato di attuazione dei piani aziendali. Infine, la mancata condivisione della gestione del cluster, se non in termini di comunicazione del numero dei positivi e negativi al Covid, ha rappresentato una circostanza particolarmente delicata che invece avrebbe richiesto una diversa sensibilità e un coinvolgimento di tutto il CDA che invece è mancato. In definitiva, dopo due anni, dopo aver constatato l’impossibilità oggettiva di attuare gli indirizzi di cui all’atto di nomina e i conseguenti solleciti sindacali, la mancanza di comunicazione e/o di condivisione su questioni importanti della Pistilli, ho così deciso di rassegnare le dimissioni dal CDA della Pistilli in data 18 novembre 2021”.

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