L’elettrificazione della tratta ferroviaria arriva a Campobasso: sostituzione binari e collaudo, poi serviranno i treni

I lavori per l’elettrificazione della tratta ferroviaria Roccaravindola-Campobasso, partiti dalla provincia di Isernia, sono arrivati nel capoluogo molisano. In corso all’altezza della stazione della città la sostituzione dei vecchi binari e la predisposizione degli altri elementi idonei al funzionamento, come ad esempio la sottostazione elettrica. Come ci confermano da Ferrovie dello Stato, gli interventi sono effettuati in maniera graduale, ossia a step (quindi non con lavori paralleli su più punti) e per quanto riguarda l’area di Campobasso dovrebbero terminare nell’arco di poche settimane.

Seguirà quindi la fase di collaudo con la supervisione dell’Ansfisa (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie), ossia l’organismo indipendente che regolamenta la sicurezza della circolazione ferroviaria sulla rete nazionale. Anche in questo caso i tempi consisteranno in alcune settimane che andranno sommate ai lavori e alle verifiche su altri punti del percorso. Entro il 2022 (già a settembre?) l’intera tratta su cui è prevista l’elettrificazione sarà pronta. Il problema resta uno e anche grosso. La disponibilità di treni a trattazione elettrica.

L’acquisto è – anzi, è più corretto scrivere sarebbe – previsto nella programmazione 2021-2017 della Regione, quindi probabilmente, in attesa che l’intera tratta sia disponibile, meglio rimandare la spesa all’anno nuovo. Probabilmente all’imminenza dell’inaugurazione, come è abituata a fare una certa parte della politica. Intanto a ottobre ha riaperto il tratto da Isernia in poi, verso Venafro, ma solo per la viabilità tradizionale. E se è vero che il Ministero dei Trasporti ha varato previsto un potenziamento del parco macchine per una serie di regioni, fra queste il Molise risulta non pervenuto.

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