Fuga dalla guerra, vertice in Prefettura: Molise si prepara all’accoglienza, fatto il punto su Cas e Sai

Possibili accordi dei singoli Comuni con le strutture

Al fine di far fronte alle prevedibili esigenze di accoglienza derivanti dall’afflusso in Italia di cittadini ucraini in fuga dal conflitto, il Prefetto di Campobasso Francesco Antonio Cappetta ha convocato, in data odierna, una urgente riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati. All’incontro hanno partecipato il presidente della Regione, Commissario delegato all’emergenza in atto, il Prefetto di Isernia, il sindaco del capoluogo e il presidente della provincia di Isernia, i Questori delle due province, i rappresentanti dell’Amministrazione provinciale di Campobasso, del Comune di Isernia, dell’ANCI Molise, dell’Ufficio Scolastico regionale e dell’ASREM. Nel corso dell’incontro sono state esaminate le recenti disposizioni emanate nella specifica materia, con particolare riferimento alle competenze del presidente della Regione, Commissario delegato per gli interventi e le attività di soccorso e assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina e dei Prefetti che, in raccordo con il medesimo, provvedono a fronteggiare le esigenze di accoglienza sul territorio dei predetti cittadini. È stata, quindi, compiuta una analisi sulle attuali soluzioni di alloggiamento e su quelle che potranno essere reperite in caso di ulteriori necessità, facendo riferimento in primo luogo ai CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e alla rete del S.A.I. (Sistema di Accoglienza e Integrazione). I Prefetti di Campobasso e Isernia hanno rappresentato di avere già interessato i sindaci molisani affinché valutino la possibilità di sottoscrivere accordi di collaborazione con cui affidare ai Comuni stessi la gestione dell’ospitalità, sempre secondo la disciplina del sistema CAS. Elemento essenziale per una efficace gestione dell’emergenza è l’attivazione di un costante e sinergico flusso informativo fra tutte le istituzioni competenti, anche al fine di garantire con immediatezza la necessaria assistenza sanitaria per la prevenzione del contagio pandemico sia mediante screening tempestivi all’ingresso nel territorio, sia per l’attivazione dei protocolli vaccinali. Analoga attenzione sarà riservata agli esuli in età scolare attraverso l’applicazione, anche nei loro confronti, degli istituti e delle garanzie in materia di diritto alla istruzione, di accesso ai servizi educativi e di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche, anche, ove necessario, con la realizzazione di progetti di integrazione. Eventuali forme di ospitalità, poste in essere da privati o da associazioni, si collocano nell’ambito delle attività rese a titolo volontario, per spirito solidaristico.

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