Romina uccisa nel giorno in cui doveva lasciare casa, domani l’autopsia. Al vaglio la confessione dell’ex

Sarà effettuata nella giornata di domani, venerdì 6 maggio, alle ore 11, l’autopsia sul corpo di Romina De Cesare, la commessa 35enne, originaria di Cerro al Volturno e residente a Frosinone, uccisa in casa, in via del Plebiscito, nel comune laziale, la sera di lunedì 2 maggio dall’ex compagno, Pietro Ialongo, anche lui molisano. Il pm Barbara Trotta della Procura di Frosinone ha conferito l’incarico al medico legale Gabriele Margiotta che si avvarrà del supporto della collega incaricata dalla Procura di Latina, la dottoressa Maria Cristina Setacci. Il medico dovrà innanzitutto stabilire la causa del decesso e quindi se la giovane vittima sia morta per soffocamento, come avrebbe dichiarato l’assassino, reo-confesso, attualmente nel carcere di Latina, oppure a seguito dei tanti fendenti scagliati all’addome della 35enne con un coltello da cucina. L’esame autoptico si svolgerà presso l’obitorio dell’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone e sarà presente anche il perito di parte nominato dalla famiglia De Cesare, il dottor Nicandro Bucceri di Isernia. Mentre la comunità di Cerro piange ancora per la tragedia consumatasi nei giorni scorsi, continuano le indagini degli inquirenti. Non si dà pace il nuovo compagno di Romina, che la giovane molisana avrebbe dovuto raggiungere proprio il giorno dell’omicidio per iniziare la convivenza con lui. “Non aveva mai dato segno di instabilità o violenza”, ha raccontato a Il Messaggero, parlando dell’ex di Romina. “Anche se ultimamente non accettava di averla persa e qualche volta insultava verbalmente Romina. Io ci ho anche parlato con lui una volta e mi è sembrato normale, tranquillo. Mai avrei pensato che dentro stesse covando rabbia e rancore così forti da portarlo ad un gesto tanto assurdo”. La 35enne viveva ancora in casa con Ialongo ma i due da mesi si erano lasciati, come confermato anche dal nuovo compagno. Il motivo del mantenimento della condivisione dello spazio domestico da parte dei due riguarderebbe il contratto dell’abitazione che era cointestato. “Non cerco alcuna vendetta, non mi appartiene”, ha continuato, “ma Romina è l’ennesima vittima di vicende del genere e si deve fare qualcosa perché questo fenomeno finisca”.

Lancellotta: “Una piaga sociale, come istituzioni non possiamo rimanere inerti”.
“Abbiamo assistito all’ennesimo atto violento nei confronti di una giovane donna che avrebbe soltanto voluto inseguire i propri sogni, il proprio amore, la propria vita”. E’ quanto dichiara Elisabetta Lancellotta, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Isernia e responsabile regionale del Dipartimento per la Tutela delle Vittime di Violenza. “In questo momento di profonda tristezza, la mia vicinanza va alla famiglia di Romina De Cesare, che ha pagato con la vita la fine di un rapporto d’amore attraverso una violenza inaudita. E la vicinanza va alla comunità di Cerro al Volturno, sconvolta da quanto accaduto. Il femminicidio è una piaga sociale da combattere, senza se e senza ma. La violenza contro le donne è un triste fenomeno di una società ancora troppo maschilista e per il quale la forza fisica degli uomini gioca un ruolo decisivo. Come istituzioni non possiamo restare inerti e lavorare affinché, sin dalle giovani generazioni, possa cambiare una mentalità che, visti i numeri, è ancora ancorata a un passato, purtroppo ancora presente. Ora toccherà alla giustizia fare il suo corso con una pena esemplare, affinché sia da monito ‘erga omnes’. La pena detentiva, infatti, può essere un deterrente e, dunque, un’arma di difesa per le donne. A Romina, giovane donna a cui è stato brutalmente cancellato il futuro, giungano il mio pensiero e il mio abbraccio. Da donna e rappresentante delle istituzioni non posso far altro che assumere l’impegno, insieme alle mie colleghe, di mettere in campo tutte le possibili azioni di contrasto per un radicale mutamento culturale della nostra società.

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