Caldaie, approvata la nuova legge a Palazzo D’Aimmo: meno emissioni e multe più abbordabili, prevista istituzione del Catasto regionale

Presieduta da Salvatore Micone si è svolta nella mattinata la seduta n. 14 del Consiglio regionale. Dopo le comunicazioni del presidente Micone, il consigliere relatore, Gianluca Cefaratti, ha illustrato all’Aula la proposta di legge n. 180, di iniziativa della Giunta regionale, avente ad oggetto: “Recepimento ed attuazione della direttiva comunitaria 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010 (come modificata e integrata dalla direttiva comunitaria 2018/844/UE), relativa alla prestazione energetica nell’edilizia, in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici”. Sono seguiti gli interventi per l’espressione della propria posizione in merito dei consiglieri Greco, Primiani, Romagnuolo, Facciolla, Fanelli, Nola, dell’assessore Pallante, del sottosegretario Di Baggio e del presidente della Regione Toma. La legge è stata approvata con 15 voti favorevoli e 2 astensioni. L’iniziativa legislativa – si legge nell’articolato – recependo la più recente normativa europea in materia di prestazione energetica nell’edilizia, disciplina i criteri adottati dalla Regione Molise per l’esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici, al servizio di edifici pubblici e privati, per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, per la produzione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, nonché i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza degli esperti e degli organismi cui affidare i compiti di ispezione degli impianti termici. Nell’articolato, inoltre, vengono disciplinati i criteri adottati dalla Regione per eseguire le attività di accertamento e le ispezioni degli impianti termici, secondo principi di imparzialità, trasparenza, pubblicità, omogeneità territoriale e finalizzate a:
a) ridurre il consumo di energia e i livelli di emissioni inquinanti;
b) correggere le situazioni non conformi alle prescrizioni normative;
c) rispettare quanto prescritto in merito all’esercizio e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva;
d) monitorare l’efficacia delle politiche pubbliche.
Pertanto, nei 28 articoli del provvedimento vengono definiti i valori massimi della temperatura negli ambienti, i limiti di esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva, la facoltà delle Amministrazioni comunali in merito ai limiti del loro utilizzo. Per i medesimi impianti termici vengono anche specificati: i requisiti e i soggetti responsabili per l’esercizio, la conduzione, il controllo e la manutenzione; l’istituzione del “Catasto regionale degli impianti termici” e la costituzione della relativa banca dati; le ispezioni; le diffide ad adempiere alle prescrizioni e i termini di adeguamento; l’accertamento delle violazioni e le relative sanzioni. Proprio in riferimento a quest’ultime, il relatore Cefaratti ha evidenziato come nel testo è previsto un regime sanzionatorio armonizzato con l’articolo 16 del D.lgs 102/2014, in luogo di una precedente disposizioni amministrativa regionale emanata nell’undicesima legislatura in relazione ad altra normativa nazionale. Regime che prevede sanzioni molto meno impattanti sul territorio e sul bilancio familiare dei cittadini.

M5s: “Nostra proposta approvata in maniera tardiva. Ora rischiamo impugnativa del Governo”.
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 il MoVimento 5 Stelle Molise chiese di mitigare le sanzioni sui controlli agli impianti termici. Per oltre due anni ci hanno detto che non era possibile. Oggi, invece, il Consiglio regionale ha varato la proposta di legge che mitiga le multe proprio come avevamo chiesto. Un passo compiuto con oltre due anni di ritardo. Due anni in cui, senza intervenire, la Regione ha finito per mettere in difficoltà migliaia di cittadini, accumulando la cifra di 5000 ricorsi pendenti. Due anni in cui abbiamo sempre spiegato quanto fosse importante manutenere gli impianti, ma anche quanto fossero sproporzionate le sanzioni, soprattutto pensando alle giovani coppie o ai pensionati che intanto hanno dovuto anche affrontare una pandemia. Dunque, come avevamo richiesto le multe sono state abbassate: per fare un esempio, una multa che prima in media arrivava a 1000 euro, ora non può superare i 600 euro. Tuttavia l’improvvisazione della Giunta resta un dato di fatto. La Regione Molise ha impiegato anni per varare una proposta che recepisce due direttive comunitarie datate 2010 e 2018. Per anni infatti abbiamo dovuto ascoltare l’assessore regionale al ramo, Quintino Pallante, scaricare il problema sulla normativa nazionale dando prova di non conoscere la materia, oggi è certo. Insomma, la legge varata non è il miglior testo possibile, perché lascia spazio alla possibilità di impugnativa da parte del Governo nazionale. Il tutto, mentre le titubanze della maggioranza hanno messo ancora una volta in luce quanto il Governo Toma sia in bilico perenne. Ma noi intanto continuiamo a lavorare sul tema. Oltre ad aver ottenuto multe meno salate, in questi anni abbiamo assicurato la proroga del termine per gli accertamenti e abbiamo svelato il business che ruota attorno ai controlli: un sistema per cui la società esterna a cui è stato affidato il servizio guadagna milioni di euro mentre la Regione incassa solo spiccioli. Inoltre il lavoro del Movimento 5 Stelle condotto in Seconda commissione ha portato a costituire il catasto degli impianti termici. Un lavoro costante che continua: ora chiediamo di integrare la legge con una specifica delibera di Giunta che regolamenti il divieto di cumulo delle sanzioni. L’ennesima proposta tarata esclusivamente sulla tutela dei cittadini più in difficoltà».

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