Droga, consumatori di crack e kobret “promossi” a pusher per sostituire la vecchia guardia, due arresti e 18 indagati. Nello spaccio spunta anche il Kratom

Le operazioni antidroga degli ultimi due anni avevano tolto dal mercato dello spaccio la vecchia guardia dei fornitori locali. Da qui lo spunto di gruppi di giovani consumatori, sia uomini che donne, di autopromuoversi a spacciatori per rilevare e continuare il lavoro, garantendosi la dose quotidiana e provando a rifocillare le proprie entrate. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Bojano, che questa mattina hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di due giovani del posto e trenta provvedimenti di perquisizione domiciliare, in parte a carico degli altri 18 indagati a piede libero, sono cominciate sin dal settembre 2020, facendo registrare oltre 2mila cessioni di stupefacenti di vario tipo, come eroina, crack, kobret, ma anche cocaina e in alcuni casi il kratom, una pianta di origine asiatica da cui ricavare una sorta di eroina sintetica. Stando agli elementi raccolti dagli inquirenti e illustrati questa mattina in conferenza stampa, lo spaccio era organizzato secondo ruoli e possibilità dei singoli, con apposite vedette (in particolare per segnalare l’arrivo di forze dell’ordine) e corrieri disposti a fare il carico nelle note piazze napoletane di Scampia e Parco Verde (Caivano). La droga ceduta ai consumatori dell’area matesina (ma non solo) veniva venduta dai 15 ai 75 euro a grammo. Nell’inchiesta sono coinvolti sia giovani di Bojano, sia delle zone limitrofe, fino a Campobasso e alla provincia di Isernia. Gli incontri avvenivano preso locali pubblici ma se necessario anche in casa. Ancora una volta, però, le azioni delittuose non sono sfuggite ai Carabinieri, che hanno portato avanti un’altra meticolosa operazione antidroga, infliggendo un ulteriore colpo al mondo dello spaccio.

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