Reati e baby gang, 200 giovanissimi sotto la lente della giustizia, “ma il dato non è in aumento”. Chiesta più attenzione per via Cavour

La situazione esaminata dal sindacalista Di Giacomo dopo l'episodio di sabato scorso

Sono 192 i giovanissimi attenzionati dalla giustizia minorile in Molise, di cui 18 nei primi cinque mesi dell’anno. E’ quanto affermato dal segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, che questa mattina ha incontrato la stampa a Campobasso in via Cavour, zona della città che è stata teatro dell’episodio verificatosi sabato scorso – una presunta aggressione ad un ragazzo da parte di coetanei e il “placcaggio” di un poliziotto in abiti civili da parte di un minorenne mentre l’agente cercava di raggiungere un giovane in fuga – ma anche di precedenti fatti di cui si sono resi protagonisti alcuni giovani del capoluogo l’anno scorso, con aggressioni a passanti videoregistrate con smartphone e circolate tramite i social. Anche nei giorni scorsi, inoltre, alcuni commercianti della zona avrebbero lamentato disturbi e piccoli danni che sarebbero stati commessi da gruppi di ragazzi. L’attenzione che pone Di Giacomo è alle cosiddette bande o baby gang, che – sottolinea – esistono anche in regione e nel capoluogo.

Questi i numeri elencati: in Italia 16 minori su 100 fra i 12 e i 18 anni fanno parte di una banda, 16 su 100 hanno commesso atti vandalici, 3 su 10 hanno preso parte ad una rissa. Tuttavia, aggiunge il sindacalista, va tenuto in considerazione che la situazione è stabile in Italia nell’ultimo decennio e in Molise i reati commessi sono meno rispetto alla media nazionale di circa il 60%. Su 178 minori in carcere, un solo detenuto è molisano. “Per fortuna qui non si registrano episodi di cronaca particolarmente gravi, come accoltellamenti, uso di pistole, prognosi superiori ai 15 giorni. In regione i principali reati commessi da minori o giovani adulti sono contro il patrimonio e la persona, come droga, furti e scippi. Queste ultime due tipologie fanno riferimento soprattutto a minori stranieri“. Per Di Giacomo, dunque, la zona che necessita in questo momento di maggiore attenzione è proprio quella centrale, fra via Cavour e l’area residenziale nota come “Città nella Città”. Qui, afferma Di Giacomo, sono state numerose negli ultimi anni le segnalazioni riguardanti giovanissimi che si sarebbero resti protagonisti di disturbi alla quiete pubblica e altre azioni che avrebbero generato le lamentele e lo sdegno dei residenti.

Exit mobile version