Morte Paola Cerimele, i difensori dell’automobilista indagato: “Ricostruzione dinamica in corso, professionalità prevalga sulle emozioni”

I legali dell'uomo, viste le indagini in corso, chiedono rispetto per tutti i coinvolti e invitano ad evitare congetture di parte

Dopo il tragico sinistro che il 25 agosto sulla Trignina è costato la vita all’attrice agnonese Paola Cerimele, i legali difensori del conducente dell’altra auto coinvolta nell’incidente, attualmente indagato per omicidio stradale, invitano a mantenere un profilo di delicatezza e professionalità in merito alla vicenda, considerando le indagini in corso, replicando a presunte ricostruzioni di parte della dinamica, apparse sui media.

“In qualità di difensori del Sig. E. C., preso atto di alcune notizie riportate negli articoli pubblicati, fino ad oggi, dai media locali in merito al sinistro stradale in cui il nostro assistito si è trovato coinvolto e nel quale ha perso la vita la celebre attrice molisana, Paola Cerimele, e il passeggero che viaggiava con la stessa è ancora ricoverato con traumi rilevanti, rappresentiamo quanto segue. Il Pubblico Ministero presso la Procura di Vasto, Ecc.mo Dr. Vincenzo Chirico, considerato che i luoghi (ovvero il tratto stradale nel quale si è verificato il sinistro) e le cose (le autovetture incidentate) sono soggette a modificazione, ha disposto un accertamento tecnico irripetibile, ex art. 360 c.p.p., conferendo all’Ing. Marco Colagrossi l’incarico di proprio consulente, ponendogli una serie di quesiti necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente. Ciò come codicisticamnete e proceduralmente previsto. Quindi, il 20 settembre scorso, il consulente del P.M., dopo aver ricevuto l’incarico presso gli uffici della Procura di Vasto, ha iniziato gli accertamenti sulle autovetture e sui luoghi, operazioni a cui ha partecipato anche il consulente tecnico dell’indagato, Ing. Carmine Lanni, ritualmente nominato dai sottoscritti difensori del Sig. E. C. Ebbene, tutto ciò premesso e considerato, riteniamo necessario sottolineare che, ad oggi, ancora non si conoscono la dinamica del sinistro, le circostanze che lo hanno causato e la responsabilità di chi lo ha determinato, pertanto, ogni considerazione e ricostruzione che non provengano dall’Autorità Giudiziaria, ma dalle parti in causa, risultano, a parere degli scriventi, inopportune. È convinzione di questa difesa che situazioni particolarmente drammatiche, come quella di questo sinistro, debbano essere trattate con la dovuta delicatezza e con la massima professionalità, al fine di consentire agli inquirenti di svolgere il proprio lavoro nel modo migliore e di favorire la ricerca della verità senza alcun condizionamento. Sul punto giova evidenziare che le rispettive difese hanno a disposizione tempi e modi, previsti dal codice di rito, nel rispetto dell’etica e della deontologia, per porre in essere professionalmente la loro attività. Convinti che la giustizia debba fare il suo corso nelle migliori condizioni, auspichiamo il rispetto di quanto sopra rappresentato a beneficio di ognuno. In questa fase del procedimento penale, che è quella delle indagini preliminari, è infatti, deontologicamente doveroso tenere in considerazione il dolore di tutti i soggetti coinvolti, quello dei famigliari della vittima ma anche quello dell’indagato e della sua famiglia. Nella certezza che la professionalità dei nostri Colleghi e degli altri soggetti tecnicamente coinvolti prevarrà sulle pur comprensibili emozioni, nell’attesa degli elementi che scaturiranno dalle indagini preliminari, torniamo al nostro lavoro che svolgeremo in silenzio e nel rispetto del dramma che ognuno sta vivendo.”

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