Perseguitata e minacciata davanti ai figli, si apre procedimento davanti al gup. Il centro antiviolenza Liberaluna parte civile

Ieri nelle aule di giustizia del Tribunale di Campobasso, davanti al GUP Roberta D’Onofrio, si è celebrato il processo nei confronti di un uomo accusato di stalking che dal 2015 ha perseguitato una donna conosciuta casualmente. Laura (nome di fantasia), seguita dal Centro Antiviolenza Liberaluna, si è costituita parte civile con l’avvocato Maria Calabrese. Dal giorno dell’incontro con il suo persecutore Laura ha visto la propria vita stravolta completamente: assillanti telefonate, appostamenti sotto casa, minacce ai parenti, amici e soprattutto ai figli, inviti ad uscire urlati sotto la finestra dell’abitazione a voce alta ed alla presenza di vicini e parenti, anche in orari notturni. La donna dal 2015 non viveva più, si era allontanata dal mondo, dalla vita e da tutti i propri interessi, caduta in uno stato di ansia, prima, e depressione, poi. Oggi grazie alla misura di sicurezza preventiva disposta dal Tribunale di Campobasso nei confronti dell’uomo e grazie all’aiuto costante di tutte le professioniste del Centro Antiviolenza Liberaluna, Laura ha ripreso in mano la propria vita. “Ieri è stata accolta anche la costituzione di parte civile del centro Antiviolenza Liberaluna – dichiara l’avvocato Calabrese – e questa è una vittoria per tutte le donne. Costituisce un punto di partenza di nuove strategie di contrasto al fenomeno che consente alle vittime, sia quelle dirette dei reati che di tutti coloro che indirettamente subiscono il gioco dell’uomo violento, di acquisire maggiore consapevolezza ed il coraggio necessario per pretendere il rispetto dei propri diritti fondamentali.”. Il CAV di Liberaluna Onlus è una porta aperta per chiunque, vittima di violenza, avesse necessità di ascolto, ospitalità e supporto psicologico, legale e sociale. La vittoria di ogni singola donna sulla violenza è la vittoria dell’intera società.

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