Stipendi in ritardo, conducente autobus scoppia in lacrime sul lavoro perché non può dare i soldi alla figlia. Appello della Faisa Cisal

Diversi i casi di disagio segnalati al sindacato che ora chiede un intervento urgente delle istituzioni

Questa mattina un autista di autobus è crollato in lacrime perché la figlia adolescente gli aveva chiesto dei soldi per potersi comprare degli assorbenti e lui, imbarazzato, non ha potuto darglieli perché non li ha. E’ uno dei tanti episodi denunciati dalla Faisa Cisal Molise, insieme a quelli di colleghi che non possono fare il pieno alla macchina e sono costretti a non superare i 10 euro di gasolio, o di coloro che hanno difficoltà a pagare le bollette della luce e del gas. “La situazione degli autisti è sempre più drammatica, ad oggi sono 24 i giorni di ritardo degli stipendi del mese di settembre, e non si intravede nessuna luce in fondo al tunnel”, afferma la Faisa Cisal. “La situazione è aggravata per l’incomprensibilità delle cause, considerato le ingenti risorse stanziate dalla Regione. Il conducente dell’autobus già in condizioni di lavoro normali è considerato dall’INAIL e da diversi studi in campo psicologico uno dei mestieri più usuranti e stressanti, che espone maggiormente al rischio di depressione. Figuriamoci in Molise dove oltre alle problematiche intrinseche del mestiere si aggiungono 20 anni di stipendi pagati in ritardo, fermate illecite che violano il codice della strada, rischio di responsabilità penale e civile in caso di incidente, riposi settimanali ridotti arbitrariamente da alcune aziende, aggressioni fisiche e verbali da parte dell’utenza, risarcimento dei danni provocati agli autobus in capo all’autista in caso di incidente. La salute mentale degli autisti molisani è messa a dura prova. Chiediamo un intervento immediato delle istituzioni e degli enti competenti: REGIONE MOLISE, ASREM, INAIL, ISPETTORATO DEL LAVORO”.

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