Pd-M5s, premesse di rottura? Greco si ‘autocandida’, i dem propongono Facciolla. E il leader non si trova

I temi condivisi sono cruciali ma in tempi di campagna elettorale lo è ancora di più la scelta del leader a capo di una coalizione. Un nome che rappresenti la sintesi delle forze in campo. Ma soprattutto che funzioni agli occhi e alle orecchie dell’elettorato. Manca poco più di un mese alla presentazione delle liste e quel nome il centrosinistra e il M5s non ce l’hanno. Sul tavolo negli ultimi giorni sono arrivate più proposte ma nessuna mette d’accordo le parti. Non c’è intesa sul giornalista Domenico Iannacone proposto da “Molise Domani” (che verosimilmente sarà oggetto di confronto anche con i leader nazionali di Pd e M5s, Schlein e Conte, a cui il movimento ha scritto una lettera), pertanto un po’ per provocazione un po’ per accelerare i tempi il consigliere Andre Greco, già candidato presidente nella scorsa tornata, si è messo a disposizione per rappresentare la coalizione. Era prevedibile, quasi automatica, la risposta dei dem. ‘Noi allora proponiamo Vittorino Facciolla’, segretario regionale e consigliere a Palazzo D’Aimmo insieme a Greco. I pentastellati lo sanno che il Pd non accetterà un loro candidato che è stato un rappresentante di spicco negli ultimi anni (neanche un Gravina, probabilmente, che peraltro lo stesso Greco vorrebbe comunque preservare per riproporlo sindaco alle elezioni amministrative del 2024 a Campobasso). Così come vale il discorso a parti invertite. Questo atteggiamento, insomma, rappresenta una sorta di premessa ad una rottura qualora entro i prossimi 10-15 giorni non si arrivi ad un accordo sulla figura che andrà bene sia agli uni che agli altri (oltre che ai restanti movimenti civici, ma è chiaro che il confronto più acceso mette di fronte i partiti più rappresentativi in quel momento). Saranno importanti le indicazioni dal nazionale, ma non certo verrà imposto un nome dall’alto. Quindi il lavoro di “ricerca” spetta ai protagonisti locali. Cosa che peraltro non può (o non dovrebbe) essere fatta in maniera arrangiata in pochi giorni. Insomma, può sembrare strano, ma le elezioni regionali restano una cosa seria e si andrà ad individuare il futuro potenziale governatore. Le premesse su una o più personalità, anche se provenienti dalla società civile, devono già esistere. Al di là delle indiscrezioni social, di corridoio o giornalistiche. In ogni caso, o Pd e M5s mettono da parte le diffidenze reciproche o lo scenario inevitabile sarà quello di una corsa divisi. Male che vada, si avrà un posto di rappresentanza tra i banchi dell’opposizione.

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