La recente sentenza del Consiglio di Stato ha messo un punto fermo nel confronto tra sanità pubblica e privata. “Una contrapposizione – commenta l’Aiop Molise – che non esiste, perché la massima corte della giustizia amministrativa ha sancito che i servizi pubblici e convenzionati sono complementari e quando furono ideati e realizzati, sia il Neuromed che il Gemelli, la loro proiezione era interregionale, al servizio dell’Italia Centromeridionale. Oltretutto, mettere dei tetti alla mobilità attiva, ovvero ai malati che vengono a curarsi in Molise, avrebbe significato rinunciare a preziose risorse economiche. Il Consiglio di Stato lo ha ribadito: è un diritto costituzionale, ogni italiano può curarsi dove gli pare e i costi non sono a carico del Molise, ma delle rispettive regioni di appartenenza. Una sentenza forte, chiara e definitiva che – si augura l’Aiop Molise – dovrebbe finalmente porre fine alle ostilità burocratiche e giudiziarie nei confronti degli operatori convenzionati. È ora che di sanità non se ne occupino più i tribunali, ma gli operatori addetti, mentre ai politici tocca programmare la migliore integrazione possibile tra pubblico e convenzionati, servizi sanitari assolutamente complementari tra loro, per il bene della collettività.”
venerdì 28 Novembre 2025 - 05:53:49 AM
News
- Auto nella scarpata, illeso il conducente
- Salute a misura di donna, confermati i tre bollini rosa Onda al Neuromed
- Criticità rete ictus e Pos, delegazione molisana incontra Bergamaschi a Roma. “Salvare emodinamiche e punti nascita”
- Molise protagonista al 20esimo Forum Risk Management in Sanità ad Arezzo
- “CIAK: non SI ragGIRA!”: una mattinata contro le truffe tra formazione e… comicità
- Il Liceo ‘Galanti’ di Campobasso vince la sezione nazionale Scuole del Premio ‘Adriano Olivetti’
- Rapporto Svimez, Forte: “Dati positivi su investimenti per i Comuni. Ma serve un modello Pnrr contro esodo giovanile”
- Cinghiali, nuove misure regionali per il contenimento della fauna selvatica. Coldiretti: “Non c’è da perdere un giorno di più”



