Fece entrare in carcere il ‘messaggero’ dei boss, assolta dal reato di falso l’ex deputata Giusy Occhionero

Il Tribunale di Palermo ha assolto l’ex deputata molisana Giusy Occhionero dal reato di falso e dall’accusa di aver fatto passare per proprio assistente, consentendogli di entrare in carcere senza permesso e di incontrare diversi capimafia al 41-bis, l’attivista radicale Antonello Nicosia, divenuto effettivamente suo collaboratore in un momento successivo, quando il rapporto di lavoro venne formalizzato dopo tre visite nei penitenziari senza titolo. Per il giudice il fatto non sussiste. Il pm aveva chiesto la condanna a un anno e mezzo. Nicosia era stato arrestato per associazione mafiosa e falso a novembre 2019, poi condannato in secondo grado a 15 anni di reclusione con l’abbreviato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dietro alle battaglie per i diritti dei detenuti nascondeva un’attività criminale che consisteva nel riferire i messaggi dei boss detenuti agli affiliati in libertà. L’avvocatessa molisana, eletta nella precedente legislatura con Leu (poi passata a Italia Viva), si è sempre dichiarata estranea ai fatti e inconsapevole del ruolo di Nicosia ricostruito dagli inquirenti.

Le reazioni.
“All’On.le Giuseppina Occhionero vanno le mie congratulazioni per la sua piena assoluzione al termine di una lunga e complicata vicenda giudiziaria. Ero certo che avrebbe dimostrato la sua totale estraneità ai fatti e il pronunciamento netto dei giudici palermitani secondo i quali “il fatto non sussiste” ne certifica la correttezza.
Un abbraccio affettuoso a lei e alla sua famiglia”.
Così Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro del Gruppo PPE, commenta la notizia dell’assoluzione dell’ex deputata molisana Giusy Occhionero.

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