Caduti in guerra e “dimenticati” dalla loro terra di origine: Ciarlante e Di Mizio, spuntano carteggi inediti

La tragica scomparsa di due Finanzieri molisani che nella loro regione non trovano posto in monumenti o cippi a loro dedicati

Ricerche mirate hanno consentito l’individuazione di documenti inediti relativi alla tragica scomparsa di due Finanzieri molisani nel corso dell’ultimo Conflitto Mondiale. Il materiale, al momento in corso di approfondimento, è custodito presso l’Archivio di Stato di Campobasso –Fondo Prefettura-, e riguarda il Maresciallo Ordinario Ciarlante Nicola, classe 1904, originario di San Martino in Pensilis (CB), ed il Finanziere Di Mizio Antonio, nato a Termoli nel 1923. Due militari bassomolisani, i cui nomi sono incisi, tra gli altri, su una lapide che ne onora la memoria presso la caserma “Macchi” della G.di F. di Bari. Ciarlante compare anche nell’elenco scolpito su una lastra di marmo che, a Basovizza, località del comune di Trieste, ricorda il sacrificio di 97 Finanzieri trucidati dalle formazioni titine nelle drammatiche giornate del maggio 1945.

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I carteggi rinvenuti, ed allo stato oggetto di embrionale disamina, sono relativi all’anno 1948 e fanno riferimento alle comunicazioni di irreperibilità ed al connesso processo verbale, da partecipare alle Famiglie unitamente alla solidarietà del Corpo. A scrivere, è il Comando Generale della Guardia di Finanza che con apposita corrispondenza interessa le Autorità Militari centrali, il Distretto del Capoluogo molisano, la Compagnia G. di F. di Campobasso ed i Comuni di origine degli sfortunati Militari. Ciarlante, già di stanza a Trieste, viene considerato disperso dal primo maggio 1945. Per Di Mizio, in forza al 16° Battaglione Mobilitato della Regia G. di F. dislocato a Creta nei primi di settembre del 1943, la data di scomparsa viene fissata e verbalizzata all’8 settembre, giorno dell’armistizio. Pagine di storia, dove si mescolano emozioni e burocrazia: carteggi analoghi, nel medesimo fondo, riguardano anche Militari di altre Armi e Specialità. Frammenti di storia locale spesso poco nota o dimenticata. Ed ancora, la speranza sempre viva nel cuore dei familiari, in attesa di un possibile ritorno dei congiunti in armi, stroncata all’improvviso da una drammatica comunicazione. Senza una tomba dove posare un fiore.
Antonio Lanza
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