Il crollo di due pareti della scuola elementare di Casacalenda a causa delle forti raffiche di vento sta facendo il giro dei media nazionali e del web. E altrimenti non potrebbe essere. Perché per quanto ci troviamo di fronte ad una situazione di maltempo eccezionale che nel paese frentano (come in altre zone del Molise) ha sradicato alcuni alberi e in altre regioni, per via delle abbondanti piogge e degli allagamenti, ha causato anche vittime, un edificio – a maggior ragione se pubblico, se si riferisce ad una scuola e peraltro di recente ristrutturazione – deve essere in grado di reggere le oscillazioni dovute al vento. E invece la palestra si è in parte sbriciolata come se fosse stata colpita da una pesante sfera d’acciaio di quelle utilizzate dalle gru per le demolizioni. Se altre abitazioni se la sono cavata con qualche tegola divelta, le cose sono due: o il vento ha concentrato la sua temibile forza sulla palestra della scuola o qualcosa in quella palestra non andava bene. A qualcuno torna in mente la favola dei tre porcellini, con il lupo che riusciva con un grande soffio a spazzare le case di paglia e di legno, ma non quella di mattoni. Nel nostro caso, i mattoni c’erano anche, ma la domanda che tutti si pongono è: come sono stati posati? Come è stata realizzata la muratura? La fortuna è stata che all’interno della struttura non vi fosse nessun bambino, né altra persona. La sindaca Sabrina Lallitto aveva già pronta l’ordinanza per lasciare gli alunni a casa e quella scelta si è rivelata probabilmente provvidenziale. “Quello che è accaduto è gravissimo”, scrive sulla sua bacheca Facebook. “A seguito dei primi sopralluoghi sulla scuola primaria siamo in attesa dei Vigili del Fuoco e dei tecnici della Protezione Civile per le verifiche puntuali sulla palestra della scuola ormai non più agibile e sull’intero plesso”. Dura la condanna per quanto successo, considerando che la scuola è stata oggetto di ristrutturazione e la palestra di manutenzione (l’anno scorso l’ultimo controllo al tetto). “Le scuole, a seguito del terremoto, dovevano essere gli edifici più sicuri. San Giuliano non ci ha insegnato nulla?”, continua Lallitto, tre giorni dopo il 21esimo anniversario del crollo della “Jovine”. “Andremo a fondo sulla questione per comprendere se ci sono delle responsabilità e/o delle omissioni rispetto ai lavori di realizzazione dello stesso stabile”.
martedì 12 Agosto 2025 - 02:10:01 PM
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