Bracciante ucciso per ‘aver visto troppo’, Rayko possibile testimone di un furto. La famiglia si affida ai legali

Rayko Todorov potrebbe essere stato ucciso per aver visto troppo. E’ una delle ipotesi che stanno vagliando i Carabinieri che conducono le indagini sulla morte del bracciante bulgaro 37enne, trovato agonizzante nelle campagne di Santa Croce di Magliano nella notte tra il 7 e l’8 febbraio con ferite alla testa (tre colpi secondo l’autopsia) e poi deceduto durante la corsa in ospedale. Inizialmente sospettato di essere coinvolto nel tentativo di furto in una azienda agricola, potrebbe invece esserne stato testimone involontario, venendo probabilmente aggredito da chi è stato sorpreso a rubare. Un uomo è sospettato di essere l’autore del delitto ed è in stato di fermo per pericolo di fuga. In un primo faccia a faccia con gli inquirenti si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere ma avrebbe dichiarato tramite il suo legale di essere completamente estraneo ai fatti e che si trovava nei pressi del luogo dell’omicidio perché lavora come guardiano notturno. Intanto la famiglia vuole vederci chiaro e si è affidata a due legali per arrivare alla verità, gli avvocati Carmine e Alessio Verde. Il fratello della vittima, intervistato dalla Tgr, ha raccontato che Rayko intorno alle 22 si era sentito telefonicamente con la moglie, sostenendo che si era perso. E’ stata l’ultima volta che ha parlato con lui. Dopo 10 minuti un nuovo tentativo di contattarlo è stato vano e così i successivi fino alla tragica notizia.

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