“Il messaggio che è risuonato sabato pomeriggio da Piazza del Popolo è un messaggio di speranza e di coraggio che ci spinge a ribadire con forza che le nostre città sono, prima di tutto, città europee. Noi, come cittadini europei, rivendichiamo il diritto e il dovere di costruire una nuova Europa: un’Europa più vicina ai bisogni delle persone, che sappia coniugare diversità e unità, tradizione e innovazione. Un’Europa che non resti solo nei trattati o nelle istituzioni, ma che sia sempre più radicata nella quotidianità delle nostre vite.
Le città sono il cuore pulsante di questa nuova Europa: luoghi dove si intrecciano sfide globali e locali, dove si costruiscono soluzioni concrete e condivise per il futuro. Da Piazza del Popolo è emersa una voce chiara e potente, che ci invita a immaginare e a impegnarci per un’Europa più inclusiva, più solidale, ma soprattutto un’Europa di pace.
Non basta dire che siamo europei. È tempo di agire come europei, nelle nostre scelte, nelle nostre politiche, nelle nostre comunità. Questa è l’Europa che vogliamo, ed è l’Europa che insieme possiamo realizzare”. Così la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte, tra i 14 sindaci firmatari del documento che ha raccolto l’appello del giornalista scrittore e giornalista Michele Serra dando vita alla manifestazione “Una Piazza per l’Europa”, il giorno dopo l’evento che ha radunato a Roma 50mila persone.
Salita sul palco di Piazza del Popolo insieme ad altri primi cittadini, la sindaca insiste sul senso di appartenenza all’Europa:
“Non possiamo permetterci di dissipare l’eredità dei padri fondatori, che ebbero il coraggio e la visione di immaginare un’Europa unita non solo sulle carte geografiche ma nei valori, nei diritti e nelle grandi opportunità condivise.
Non distruggiamo ciò che è diventato patrimonio delle nostre generazioni Erasmus, che hanno vissuto e costruito un’Europa senza confini, fatti di scambi culturali, di crescita personale e di legami che superano le barriere nazionali. E’ nostro dovere coltivare e rafforzare il senso di appartenenza a questa casa comune, ricca di diversità ma unita da un destino condiviso. Per me è stato un onore salire su quel palco, ma sento anche il peso della responsabilità di ciò che esso rappresenta: perché l’Europa non è un’astrazione, ma una realtà concreta che tocca la vita quotidiana dei nostri cittadini.
L’Europa è la nostra casa comune e, come ogni casa, ha bisogno di cura, di impegno e di visione. E’ giunto il momento di allungare lo sguardo, di superare i calcoli di convenienza e di abbracciare un progetto che non riguarda solo noi, ma le generazioni che verranno”.
sabato 1 Novembre 2025 - 03:09:17 AM
News
- Su e Giù, prima regola: correre insieme. Presentata la 52esima edizione
- Spostamento del centro ‘Cielo e Terra’: Di Santo a Trivento per una soluzione idonea
- Vittime di San Giuliano di Puglia, commemorazione presso la Scuola di Polizia “Rivera”
- Anniversario crollo “Jovine”, Roberti: “Regione non dimentica. Nel 2026 ricostruzione conclusa”
- Terremoto San Giuliano, 23 anni fa il crollo della “Jovine”. Il ricordo dei 27 Angeli e della loro maestra
- Campobasso, restaurato uno dei due antichi lampioni davanti Villa De Capoa
- Pullman elettrici, Vigili del fuoco “formati” per intervenire in sicurezza
- Carta ‘Dedicata a Te’, a Termoli 676 beneficiari



