Solidarietà dal mondo del centrosinistra alla consigliera regionale del Pd, Alessandra Salvatore, per le parole pronunciate ieri dal presidente della Regione, Francesco Roberti, in un momento a margine della seduta a Palazzo D’Aimmo, durante il quale il governatore, per replicare ad una contestazione avanzata dalla esponente dem sull’integrazione pubblico-privato Cardarelli-Responsible (e sulla “soppressione” dell’emodinamica del Cardarelli per mantenere solo quella ora presente presso la struttura di Largo Gemelli), avrebbe affermato: “hai bisogno dell’insegnante di sostegno”. Una condanna oggi dalle donne del Pd e dell’ala di centrosinistra perché quelle parole sono state offensive per tutte le persone con disabilità.
La vice segretaria regionale del Pd, Candida Stellato: “Chieda scusa”
“Le parole pronunciate in Consiglio regionale dal Presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, nei confronti della consigliera del Partito Democratico Alessandra Salvatore, sono gravi e inaccettabili. Non si tratta di una semplice offesa personale: è l’ennesimo atto di un potere che deride le fragilità, che strumentalizza la disabilità come insulto, e che non riconosce dignità né all’opposizione, né ai cittadini più vulnerabili.
Roberti non ha insultato solo una consigliera: ha colpito chi ogni giorno combatte per l’autonomia, l’inclusione, l’assistenza, la partecipazione. Ha offeso famiglie, studenti, insegnanti di sostegno, assistenti alla comunicazione, educatori, professionisti e soprattutto le persone con disabilità. Ha insultato l’intelligenza collettiva del nostro territorio.
Ed è ancora più grave che tutto questo arrivi da chi, solo una settimana fa, ha fatto approvare in Consiglio il nuovo Piano Sociale Regionale. Un documento che si dichiara attento alle fragilità, ma che si svuota di ogni credibilità quando chi lo ha propone è lo stesso che usa la disabilità per zittire l’avversario politico.
Non è un episodio isolato. Anche nelle piccole realtà amministrate dal centro destra – come Montecilfone, ad esempio, dove guarda caso il primo cittadino è stato mandatario elettorale di Roberti – è prassi consolidata ormai da tempo quella di offendere e insultare chi siede tra i banchi della minoranza, soprattutto se donna. Questi non sono scivoloni. Sono la cifra politica di una destra che considera le istituzioni come una proprietà privata, e l’opposizione come un fastidio da umiliare.
Il Partito Democratico del Molise non accetta e non normalizza questo linguaggio. Pretende scuse pubbliche del Presidente Roberti non solo alla consigliera Alessandra Salvatore, ma a tutte le persone con disabilità che meritano rispetto e non scherno, alle loro famiglie che affrontano ogni giorno battaglie di dignità e diritti, agli insegnanti e agli educatori che rappresentano un presidio democratico contro l’emarginazione e la solitudine. Ma soprattutto chiede un salto culturale, che la destra molisana non sembra in grado di compiere. Perché chi governa ha il dovere di essere esempio, non emblema di arroganza.
Noi continueremo a lottare per una politica che parli il linguaggio del rispetto, dell’inclusione, dei diritti. Una politica dove le parole non feriscono, ma costruiscono. Dove la disabilità non è un insulto, ma una responsabilità collettiva. Dove la diversità non si silenzia, ma si ascolta”.
Da Palazzo San Giorgio: “Offesa a più livelli. Chi ricopre ruoli di responsabilità deve utilizzare linguaggio adeguato”
“La sanità è un tema serio, trasversale, che non conosce colori politici. Richiede rigore, responsabilità e rispetto, soprattutto quando viene discusso all’interno dell’Aula della massima istituzione democratica regionale. La politica e il dibattito pubblico devono essere strumenti di confronto civile e costruttivo, mai di offesa o umiliazione personale.
Per questo, le parole pronunciate dal Presidente della Regione nel corso di un dibattito consiliare, rivolte a una consigliera di opposizione, risultano gravi e inaccettabili.
Quella frase “hai bisogno di una maestra di sostegno” non è soltanto un attacco personale, ma un’offesa che colpisce più livelli: la dignità della consigliera, la rappresentanza istituzionale che ogni cittadino affida a chi siede in quell’Aula, e, cosa ancor più grave, tutte le persone con disabilità, i loro familiari, le insegnanti di sostegno e le comunità educative e sanitarie che ogni giorno si impegnano con rispetto e dedizione.
Chi ricopre ruoli di responsabilità ha il dovere di garantire un linguaggio adeguato e inclusivo, senza mai cedere a frasi che possano svilire o discriminare.
Attribuire strumentalmente una condizione di fragilità per sminuire l’interlocutore, e farlo in un luogo che dovrebbe dare l’esempio, è un gesto che non può e non deve passare sotto silenzio.
A chi è stato offeso, direttamente e indirettamente, va tutta la nostra solidarietà
E alla consigliera colpita da quelle parole, il nostro sostegno più convinto.
Il confronto politico può essere acceso, ma mai svilente. Il rispetto non è un optional.
Marialuisa Forte (sindaca di Campobasso)
Bibiana Chierchia, Adele Fraracci, Pina Panichella, (assessore alla Cultura e al Bilancio)
Annamaria Trivisonno, (consigliera delegata alle Pari opportunità)
Mariaconcetta Fimiani, Trivisonno Antonella, Giovanna Viola (consigliere comunali)
Chiara Cancellario (presidente della Consulta Femminile)”
Notarangelo: “Roberti è sempre più vittima di se stesso”
“La consigliera regionale di opposizione Alessandra Salvatore, che svolge con impegno, competenza e passione il suo ruolo a Palazzo D’Aimmo, ha messo in evidenza ieri tutte le insicurezze e fragilità di un governatore ormai da tempo vittima di se stesso”.
Lo dichiara in una nota Vincenzo Notarangelo, segretario regionale di Sinistra Italiana.
“Significativo ciò che è accaduto martedì in Aula, con il presidente della Regione – ancora una volta in difficoltà – che pensava di offendere un esponente della minoranza con l’infelice battuta dell’insegnante di sostegno, quando tutti sanno che coloro che necessitano di tale figura sono persone speciali che non hanno certo nulla da invidiare a chi invece non riesce a sopportare le critiche e tenta maldestramente di nascondere i propri errori scadendo spesso nel bullismo becero”.
“D’altronde Roberti – spiega – non è nuovo a queste performance, tutti a Campobasso ricordano ad esempio l’attacco scomposto da osteria numero mille contro il gay pride, che fece sul palco di piazza Prefettura a poche ore dalle comunali 2024. Lo ricordano soprattutto negli ambienti del centrodestra cittadino, perché diede ulteriore spinta alla vittoria di Marialuisa Forte”.
“Non è dunque la prima volta, – aggiunge Notarangelo – non sarà probabilmente l’ultima ma per fortuna dei molisani non sarà per sempre. E in tanti sperano possa finire al più presto”.