Le imprese molisane prevedono 2.420 nuove assunzioni nel mese di luglio, che salgono a 5.840 considerando l’intero trimestre luglio-settembre. I dati, contenuti nel Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del Programma nazionale “Giovani, donne e lavoro”, cofinanziato dall’Unione europea – indicano un quadro sostanzialmente stabile rispetto al 2024, al netto delle previsioni per il comparto primario (220 unità).
Tuttavia, resta alta la difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste: quasi una posizione su due (49,5%) è difficile da coprire, soprattutto per mancanza di candidati disponibili.
A livello nazionale, le imprese prevedono 575mila entrate a luglio (+6% rispetto allo stesso mese del 2024) e oltre 1,5 milioni nel trimestre (+6,4%).
Servizi e turismo trainano l’occupazione
Il comparto dei servizi si conferma il motore dell’occupazione in regione, con 1.620 ingressi previsti a luglio e circa 3.800 nel trimestre, pari a due terzi del totale regionale. Nel dettaglio, il settore turistico (alloggio, ristorazione, servizi collegati) si conferma il più dinamico, con 650 assunzioni stimate per il mese. Seguono i servizi alle imprese (360 unità), il commercio (310) e i servizi alla persona (300).
Industria stabile, debutta il settore primario
L’industria complessivamente programma 600 ingressi a luglio e circa 1.500 nel trimestre. All’interno del comparto, la manifattura e le costruzioni si attestano su valori simili: entrambe con circa 290-300 assunzioni previste per il mese.
Da luglio, il Sistema Excelsior amplia il proprio campo di osservazione includendo anche il settore primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca): in Molise, le imprese di questo comparto prevedono 220 assunzioni nel mese e 550 nel trimestre.
Contratti e profili richiesti
Come nei mesi precedenti, la forma contrattuale più diffusa è il tempo determinato, che interessa il 77% delle posizioni offerte. Seguono i contratti a tempo indeterminato (13%) e quelli in somministrazione (4%).
Il 17% delle entrate previste riguarda lavoratori immigrati, segno di una domanda che continua a rivolgersi anche alle professionalità straniere.