Una tragedia che lascia sgomenti. Una giovanissima vita spezzata, vittima di un disagio e di un dolore che solo chi li vive può capire. Un carabiniere 22enne, di Campobasso, avrebbe scelto di farla finita, lasciando un grande vuoto sia in familiari e amici, sia nei colleghi dell’Arma. In servizio al Nord, in provincia di Varese, avrebbe ottenuto un congedo per rientrare nella sua città, dove purtroppo si è consumato il triste evento.
“È l’ennesima tragedia che si consuma nel silenzio, l’ennesima vita spezzata in un dramma che si ripete troppo spesso e che continua a colpire chi indossa una divisa”, commenta la segreteria regionale Abruzzo-Molise di Unarma, l’Associazione Sindacale dei Carabinieri.
“Non possiamo più parlare di casi isolati. Questo fenomeno è una drammatica realtà che sta attraversando tutte le Forze di Polizia e che richiede risposte immediate, concrete e coraggiose da parte delle Istituzioni competenti.
Non c’è più tempo da perdere: servono interventi seri per prevenire i disagi, per ascoltare chi soffre, per salvare chi oggi si sente solo e senza via d’uscita.
A nome di tutta UNARMA, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e ci stringiamo con rispetto e commozione alla famiglia, agli amici e ai colleghi della vittima.
Ma il cordoglio non basta più. È tempo di agire, davvero”.
lunedì 21 Luglio 2025 - 12:42:43 AM
News
- Giornata di “fuoco” in Basso Molise e nell’area dei Frentani, il vento alimenta le fiamme. VIDEO
- Tragico gesto a Campobasso, giovanissimo carabiniere decide di farla finita. Unarma: “Istituzioni facciano qualcosa”
- Scontro sulla Bifernina, deceduto dopo un mese anche l’altro conducente
- Gita alle Tremiti rischia di finire in tragedia: si ribalta imbarcazione, tratti in salvo 6 ragazzi
- Tentata rapina, coppia di turisti aggredita da cinque giovani
- Incendio sulle montagne a confine con il Molise, le fiamme si avvicinano a Venafro
- Federico, tifoso dei Lupi trapiantato a Mosca: “Torno per seguirli ogni volta che posso”
- Salvò il paese da rappresaglia tedesca, il 26 luglio omaggio a Irene Pepe