Tra aprile e giugno 2025 il tessuto imprenditoriale del Molise ha registrato un saldo positivo di +103 imprese, frutto di 428 nuove iscrizioni e 325 cessazioni. Il tasso di crescita si attesta a +0,31%, stabile rispetto allo stesso trimestre del 2024 (+0,33%), ma inferiore sia alla media nazionale (+0,56%) sia a quella delle regioni del Mezzogiorno (+0,53%). È quanto emerge dai dati dell’analisi Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere sui registri delle Camere di Commercio italiane.
A livello nazionale, le imprese nate nel secondo trimestre sono 80.205, a fronte di 47.405 cessazioni: numeri che spingono il tasso di crescita allo 0,56%, in leggera accelerazione rispetto allo 0,50% dello stesso periodo del 2024. Il totale delle imprese registrate in Italia raggiunge così quota 5.885.209 al 30 giugno.
In Molise aumentano le iscrizioni, ma crescono anche le chiusure
Il risultato positivo del secondo trimestre in Molise è legato soprattutto alla ripresa delle iscrizioni, 25 in più rispetto a un anno fa. Tuttavia, è da segnalare anche un aumento delle cessazioni (da 295 a 325), che ha in parte attenuato l’effetto della crescita.
Al 30 giugno 2025, il numero complessivo di imprese registrate nella regione è pari a 33.084, di cui 29.237 attive.
Costruzioni e servizi finanziari in lieve crescita, segnali negativi da commercio e turismo
Dal punto di vista settoriale, il trimestre si chiude con segnali positivi per le costruzioni, che registrano un saldo attivo di 5 imprese, con un tasso di crescita dello 0,12%. Performance incoraggianti anche per le attività finanziarie e assicurative, che fanno segnare un saldo positivo di 6 imprese e una crescita dell’1,03%, e per le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, in aumento di 5 unità (+0,51%).
Di segno opposto i dati relativi ai settori tradizionali dell’economia regionale. Il commercio, che con 6.867 imprese rappresenta il comparto più consistente, segna il peggior risultato del trimestre con un saldo negativo di 45 imprese (-0,65%). In flessione anche l’agricoltura, che perde 7 imprese (-0,08%), la manifattura, in calo di 5 unità (-0,23%) e i servizi di alloggio e ristorazione, che registrano un saldo negativo di 10 imprese (-0,42%).
Società di capitale in crescita, più fragili le imprese individuali
Dal punto di vista giuridico, le imprese individuali restano la forma più diffusa, ma anche la più soggetta a oscillazioni economiche: il loro tasso di crescita si ferma a +0,19%.
Decisamente più dinamiche le società di capitale, che segnano un aumento del +0,86%, confermandosi più stabili e resilienti. Le forme giuridiche alternative (cooperative, consorzi) restano marginali o in sofferenza, consolidando un trend ormai strutturale.