“La sanità molisana può essere molto più attrattiva di così: il rapporto con chi già lavora nelle strutture pubbliche della nostra regione si può consolidare e i concorsi Asrem per reclutare nuovo personale possono calamitare maggiore interesse. Ci sono diverse strategie e forme di finanziamento che si possono utilizzare, ma serve soprattutto la volontà di chi oggi governa, a livello nazionale e regionale”.
E’ la premessa di Alessandra Salvatore, prima firmataria di una mozione avente ad oggetto: Promozione di misure incentivanti in favore degli operatori sanitari che scelgono di lavorare in Molise.
“La mozione è frutto, oltre che dello studio dei report dell’Oms, del confronto con chi è impiegato nei reparti ospedalieri: medici, ma anche Oss e infermieri, che ci hanno indicato alcune misure di supporto utili. Il sistema sanitario pubblico fatica a camminare sulle sue gambe se la politica, alla luce di problematiche molto complesse, non interverrà dirottando risorse ed idee dove è più necessario.
I reparti sotto pressione sono tanti, il settore dell’emergenza-urgenza ancora di più: i Pronto Soccorso sono al collasso reggendosi – accade ovunque – sui cosiddetti gettonisti, ai quali non si potrà ricorrere in maniera generalizzata dal 1 agosto 2025, come da decreto del 17 giugno 2024.
Oggi in Consiglio regionale abbiamo discusso e votato una mozione (sottoscritta coi colleghi del Pd Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla) per mettere in campo azioni politiche, di riorganizzazione e di incentivazione per gli operatori sanitari che scelgono di lavorare in Molise. Si suggeriva l’utilizzo di risorse diverse da quelle del Fondo sanitario nazionale (fondi europei) per portare avanti iniziative, alcune delle quali a costo zero, a sostegno di chi opera nella sanità pubblica molisana.
Qualche esempio:
– lavoro politico in Parlamento per rimuovere i tetti di spesa per il personale del Servizio Sanitario Nazionale delle Regioni (del Molise in primis) e per il trattamento accessorio;
– buste paga più pesanti (con riconoscimenti economici diretti per le prestazioni aggiuntive, su cui applicare una tassazione più favorevole) o rimborso delle addizionali regionali;
– incentivi (flessibilità dei turni, possibilità di crescita professionale, supporto ed orientamento legale, supporto psicologico, programmi di assistenza sanitaria dedicati);
– rimborsi di diversa natura (per i canoni di locazione, per l’accensione di mutui, per servizi di assistenza domestica, baby-sitting e/o servizi di trasporto ecc.)
Tutte misure che potrebbero convincere medici, infermieri e operatori socio-sanitari a restare in Molise (e nel sistema sanitario pubblico) per almeno 5 anni, magari agevolando quelli disponibili a lavorare nei Pronto Soccorso.
Oggi – conclude la consigliera dem – avremmo potuto fare qualcosa in questa direzione. Dopo le dichiarazioni dell’assessore Iorio, che era d’accordo su gran parte delle misure e ha detto che avrebbe votato la mozione, pur ammettendo le difficoltà e i limiti di una regione che è in piano di rientro ed è anche commissariata, mi aspettavo un voto unanime del Consiglio, che, incredibilmente non è arrivato. Ma la mia delusione è poca cosa rispetto alle mancanze di questa maggioranza di centrodestra che si è rivelata ancora una volta totalmente inerte a fronte di un problema che è vitale per la sanità regionale e, dunque, dei molisani”.
mercoledì 30 Luglio 2025 - 04:51:07 AM
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