“Apprendo con preoccupazione sincera, dalle notizie trapelate sulla proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera firmata dai Commissari ad acta per la Sanità, che l’Emodinamica dell’ospedale “F. Veneziale” di Isernia potrebbe essere mantenuta solo in via sperimentale, sottoposta a verifica entro 18 mesi”.
E’ il commento del sindaco di Isernia, Piero Castrataro, in merito al nuovo Pos.
“Una scelta che, se confermata, porrebbe il servizio in una condizione di precarietà inaccettabile, con conseguenze dirette sulla salute dei cittadini.
La notizia sorprende ancor di più se confrontata con i verbali del Tavolo romano sul DM 70, nei quali i tecnici hanno chiaramente sottolineato come l’Emodinamica di Isernia debba essere salvaguardata, in quanto presidio fondamentale della rete di emergenza-urgenza. Dagli stessi verbali emerge chiara anche la posizione della struttura commissariale, intenzionata a salvaguardare l’Emodinamica dell’ospedale di Termoli e chiudere il Laboratorio di Isernia proponendo, a questo punto, un compromesso che, di fatto, riduce “a scadenza” ciò che invece dovrebbe restare un punto fermo nella tutela della vita umana.
Ѐ così che si pensa di incentivare i medici a restare o venire a lavorare nei nostri ospedali? Mentre ci impegniamo con proposte concrete per rendere attrattivo il territorio, c’è chi sembra operare in direzione opposta, alimentando incertezza e precarietà.
Questa, sia chiaro, non è una guerra tra territori che condividono le stesse fragilità, ma una battaglia comune per una riorganizzazione seria, efficiente e sostenibile, che metta al centro la salute dei cittadini. La rete dell’emergenza – urgenza ha un valore salvavita e non può essere indebolita: togliere un presidio significa ridurre la possibilità di intervento tempestivo e aumentare i rischi per il paziente.
A questo punto chiediamo con forza ai Commissari nominati dal Governo, alla Regione e ai Parlamentari molisani di indicare con chiarezza e trasparenza quali siano le reali strategie della cosiddetta “filiera istituzionale”. Al momento, da qui, dal nostro piccolo e sofferente Molise, vediamo soltanto un disegno che penalizza i cittadini.
Esprimo infine la mia piena solidarietà alla comunità agnonese, che rischia di perdere il proprio ospedale. Un pericolo che va evitato con ogni mezzo, perché chiudere presidi fondamentali nelle aree interne, significa abbandonare interi territori e mettere a repentaglio la vita delle persone che vi abitano.
La salute non può essere oggetto di compromessi: è un diritto che va difeso e garantito.”
lunedì 15 Dicembre 2025 - 07:48:26 AM
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