L’Amministrazione comunale di Campobasso risponde con fermezza e responsabilità all’appello del Comitato pro Cardarelli, condividendo la profonda preoccupazione per le gravi criticità che affliggono la sanità molisana: carenza cronica di personale, reparti chiusi o depotenziati, ospedali svuotati delle loro funzioni essenziali, sbilanciamento crescente verso il privato, e l’assenza di riferimenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Univeresità degli Studi del Molise nel nuovo Piano Operativo Sanitario 2025–2027.
A tutto questo si aggiungono tagli che colpiscono i servizi salvavita, come le emodinamiche a rischio di chiusura a Isernia e Termoli, la riduzione drastica delle postazioni di continuità assistenziale (da 43 a 13), il declassamento dell’ospedale di Agnone da ospedale di area disagiata ad ospedale di comunità e una rete dell’emergenza-urgenza sempre più fragile e sbilanciata.
“Si tratta di scelte che non tengono conto della morfologia del territorio, della sua densità abitativa, né delle difficoltà infrastrutturali che rendono ancora più urgente una sanità capillare e pubblica”, commenta la sindaca Forte.
“Siamo l’unica amministrazione locale ad aver impugnato il D.C.A. per il “rientro dal deficit sanitario della Regione Molise” n. 100 dell’11 giugno 2025, che riorganizza la Rete Ictus Regionale escludendo il P.O. Cardarelli di Campobasso dal trattamento mediante trombectomia meccanica (radiologia interventistica) dell’ictus ischemico, benché previsto nel Piano Operativo 2023-2025.
Lo abbiamo fatto dopo un ampio confronto in Commissione consiliare Sanità nelle sedute del 17 giugno, 29 luglio e 5 agosto 2025, coinvolgendo anche la Consulta socio-sanitaria cittadina a tutela della salute pubblica, di cui il Comitato pro Cardarelli è parte attiva.
In queste ore stiamo valutando i contenuti del nuovo D. C. A. n. 157 del 1° ottobre 2025 e della delibera Asrem che ne ha dato esecutività. Attendiamo la pronuncia sull’istanza cautelare relativa al D.C.A. 100 fissata per l’8 ottobre.
Parallelamente, come componente attiva di ANCI Molise, abbiamo sottoscritto un documento condiviso con gli altri Comuni, che chiede:
– l’azzeramento del debito sanitario regionale;
– la revoca del commissariamento;
– la deroga ai criteri del D.M. 70/2015 per ripristinare le specialistiche del DEA di II livello presso il P.O. Cardarelli;
– il diniego a ulteriori tagli ai servizi salvavita;
– il potenziamento della medicina territoriale, anche attraverso la telemedicina.
La battaglia che il Comune di Campobasso ha intrapreso non nasce da un atto formale, ma da un’esigenza profonda e non negoziabile: tutelare il diritto sacrosanto alla salute di ogni cittadino. Un diritto che non può essere subordinato né al principio del risparmio né, tantomeno, alla logica del profitto privato.
Campobasso difende la sua sanità pubblica con determinazione, perché la salute non è una voce di bilancio da tagliare, ma un pilastro della dignità umana e della coesione sociale. Saremo presenti, vigili e attivi in ogni sede, al fianco dei cittadini, degli operatori sanitari e di tutte le realtà che lottano per una sanità equa, accessibile e pubblica.”
mercoledì 17 Dicembre 2025 - 04:59:46 AM
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