Coldiretti Molise riaccende i motori e torna tra i propri soci organizzando una serie di incontri sul territorio regionale.
Il confronto è il metodo che da sempre contraddistingue l’attività di Coldiretti che oramai da anni costruisce le proprie strategie partendo dai bisogni delle imprese agricole e zootecniche, cercando di creare i presupposti di una crescita reddituale necessaria per la tenuta non solo del settore ma di tutto il contesto locale ove le stesse imprese si trovano ad operare.
La prima delle tematiche che si è deciso di affrontare riguarda il comparto cerealicolo ed in particolare il grano duro. La recente manifestazione di Bari, dove Coldiretti Molise ha partecipato con oltre 500 soci, per contrastare l’azione dei cosiddetti “trafficanti del grano”, ha sortito un effetto positivo, ma la strada per giungere all’obiettivo di un reddito equo, nell’ambito della filiera, è ancora lunga ed irta di ostacoli.
A tal fine, per comunicare i risultati scaturiti dalla mobilitazione, si è svolta nei giorni scorsi un’Assemblea di soci a Larino, presso la sala riunioni del Consorzio di Bonifica “Basso Molise”, con oltre un centinaio di cerealicoltori che vi hanno preso parte, riconoscendo il ruolo propositivo dell’Organizzazione sulla vicenda “grano duro”. Presenti tra gli altri il Vice Presidente della Federazione Regionale, Adamo Spagnoletti, ed il presidente Provinciale di Campobasso, Giacinto Ricciuto.
Ad aprire l’incontro il direttore regionale dell’organizzazione, Aniello Ascolese, che ha tenuto un’introduzione di carattere organizzativo esponendo tutto il percorso svolto dalla Coldiretti per giungere a dare risposte concrete a favore delle imprese che producono grano duro e segnare, così, un punto di non ritorno che consentirà di mutare definitivamente i rapporti di forza all’interno della filiera.

L’azione di Coldiretti ha, infatti, contribuito ad evitare un ulteriore crollo del prezzo del grano, che ha mostrato un’inversione di tendenza grazie in primo luogo all’emanazione dei costi minimi di produzione divulgati da Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, insieme al ridimensionamento delle borse merci delle Camere di Commercio, in primis quella di Foggia, sostituite dalla discesa in campo di una specifica CUN, la Commissione Unica Nazionale, uno strumento fortemente voluto dalla Coldiretti e sostenuto apertamente dallo stesso ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, cui sarà demandato il compito di determinare il prezzo del grano duro.
Il tutto sarà accompagnato dalla realizzazione di specifici “contratti di filiera” in forma scritta che conterranno le nuove regole a cui dovranno attenersi i produttori da una parte e gli acquirenti del grano, siano essi commercianti o pastifici, dall’altra. Il ministro Lollobrigida ha peraltro anche assicurato un intervento economico sul prezzo attraverso una dotazione di 40 milioni di euro a favore dei produttori che sottoscriveranno, appunto, un contratto di filiera.
Da qui l’esigenza di individuare un soggetto idoneo a sottoscrivere, come acquirente, tali contratti. La scelta di Coldiretti è caduta, naturalmente, su CAI – Consorzi Agrari d’Italia: una rete che produce oltre 1 miliardo di euro di ricavi annui, conta più di 20 mila soci e rappresenta la più grande piattaforma per il collocamento delle produzioni agricole nazionali.
Per questo Coldiretti Molise ha invitato a partecipare all’Assemblea anche tecnici incaricati di CAI al fine di illustrare ai presenti le opportunità offerte loro da Consorzi Agrari d’Italia.
A tal proposito è seguito l’intervento del funzionario di area di CAI, Giuliano Di Pietro che ha sottolineato come il contratto di filiera sia uno strumento chiave per garantire un prezzo equo agli agricoltori e proteggerli dalla volatilità del mercato, offrendo ampie garanzie, permettendo di fissare il prezzo in anticipo ed avere un acquirente certo fin dalla semina, oltre a poter accedere a mezzi tecnici e consulenze specifiche.
Di Pietro ha quindi sottolineato la piena sinergia che contraddistingue il rapporto tra CAI e Coldiretti da cui discende l’attenzione verso produttori cerealicoli molisani grazie alla propria struttura tecnica territoriale, sempre più presente in regione, che opera a supporto degli imprenditori agricoli accompagnandoli nella migliore collocazione del prodotto e nella realizzazione dei contratti di filiera, ovvero lo strumento attraverso il quale assicurare valore e continuità non solo agli agricoltori, piccoli o grandi che siano, ma all’intero sistema agroalimentare nazionale.

domenica 14 Dicembre 2025 - 05:43:37 PM
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