È scomparsa la professoressa Speranza Donatella Rubattu, scienziata di grande valore e per molti anni responsabile dell’Unità di Ricerca “Basi sperimentali della patologia cardiovascolare” del Neuromed. L’Istituto e la Fondazione la ricordano con gratitudine e affetto. Figura di primo piano nella ricerca biomedica, ha dedicato con passione e rigore la sua vita allo studio dei meccanismi genetici e molecolari alla base dell’ipertensione e delle malattie cardiovascolari, costruendo un ponte tra la ricerca di base e le applicazioni cliniche.
La sua attività ha unito biotecnologia, biologia cellulare e medicina traslazionale, con un approccio originale basato su modelli animali portatori di alterazioni genetiche che riproducono condizioni patologiche umane. Un lavoro pionieristico che ha contribuito a porre le basi della medicina di precisione.
“Speranza Rubattu ha rappresentato al meglio lo spirito della ricerca Neuromed – commenta il professor Luigi Frati, Direttore Scientifico dell’Istituto – unendo curiosità scientifica, rigore e una visione sperimentale sempre orientata alla comprensione dei meccanismi alla base delle malattie cardiovascolari. Il suo lavoro resterà un riferimento per le generazioni future di ricercatori”.
“Ho conosciuto Speranza ai tempi del Negri Sud, in Abruzzo – ricorda il professor Giovanni de Gaetano, Presidente del Neuromed – Da allora ho ammirato la sua determinazione e la sua intelligenza nell’affrontare la ricerca cardiovascolare, unendo rigore sperimentale, talento clinico e una straordinaria passione. Ci mancherà il suo sorriso malinconico”.
“Ho conosciuto Speranza appena arrivato in Neuromed, quasi trent’anni fa – dice Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed – è sempre stato punto di riferimento per ricercatori e studenti e si è distinta oltre che per le sue capacità scientifiche e professionali anche per il grande rispetto che ha sempre avuto nei confronti di tutti nella sua discrezione. Ci mancherà il suo esempio di donna perbene e meticolosa scienziata”
Nel corso della sua carriera Rubattu ha collaborato con laboratori e centri internazionali, portando sempre con sé la convinzione che la ricerca sia una missione collettiva, fondata su educazione, rispetto e senso del dovere. Al Neuromed era profondamente legata al suo laboratorio, dove seguiva con attenzione la formazione dei giovani ricercatori, trasmettendo il valore della curiosità scientifica e dell’impegno quotidiano.
L’Istituto e la Fondazione ne custodiscono il ricordo con stima e riconoscenza per il contributo dato alla crescita scientifica e umana della comunità Neuromed.
sabato 1 Novembre 2025 - 03:21:02 PM
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