Si è concluso a Salisburgo, città natale di Mozart, il Congresso europeo dei Conservatori e delle Accademie di musica (AEC), appuntamento annuale che riunisce le istituzioni europee dell’alta formazione musicale per discutere le sfide e le prospettive future del settore.
A rappresentare l’Italia e il Conservatorio di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso è stata una delegazione composta dalla presidente Rita D’Addona, dal consigliere del ministero dell’Università e della Ricerca Raimondo Fabrizio e dalla professoressa Tiziana Columbro, docente di pianoforte e responsabile Erasmus. La delegazione ha partecipato attivamente ai lavori congressuali e alle operazioni di voto per il rinnovo del direttivo dell’AEC, che oggi conta 271 membri attivi e 43 associati. Innovazione, benessere e intelligenza artificiale al centro del dibattito. Numerosi i panel e i laboratori che hanno animato le giornate del congresso, affrontando temi chiave come la sostenibilità, il benessere psicofisico dei musicisti, il placement professionale e la diversità e inclusione nella formazione artistica.
Particolare attenzione è stata dedicata all’Intelligenza artificiale applicata alla musica, considerata una delle sfide più stimolanti per l’educazione e la produzione artistica. L’AI è oggi in grado di migliorare la qualità delle performance artistiche, fornendo ai musicisti strumenti di analisi e di supporto alla pratica interpretativa e creativa. Attraverso algoritmi e sistemi di apprendimento automatico, è possibile infatti ottenere feedback personalizzati su intonazione, ritmo e dinamica durante l’esecuzione;creare ambienti sonori interattivi che dialogano in tempo reale con l’artista; esplorare nuove forme di composizione e improvvisazione generativa; promuovere il benessere psicologico e fisico del musicista, monitorando lo stress e ottimizzando la preparazione alla performance. L’Intelligenza artificiale si configura dunque come alleato dell’espressività umana, un mezzo per ampliare le possibilità interpretative senza snaturare l’essenza della creatività artistica.
Il contributo italiano è stato messo in luce nel corso dell’assemblea plenaria quando la presidente Rita D’Addona ha sottolineato l’importanza di riportare nei territori le buone pratiche apprese a Salisburgo, promuovendo momenti di formazione e confronto aperti al pubblico e al mondo accademico musicale.
Ad aprire il dibattito è stato il presidente della Conferenza Nazionale dei Presidenti d’Italia Avv. Ivano IAI il quale, nel suo intervento, ha chiesto maggiore coinvolgimento del ministero dell’Università e della Ricerca per assicurare un supporto istituzionale e operativo all’interno della Conferenza AEC.
“La musica ha un ruolo fondamentale nel processo educativo, – ha invece sottolineato D’Addona – è un linguaggio universale che contribuisce alla crescita della persona e la nostra missione è diffondere nei territori i valori dell’inclusione, della sostenibilità e della cooperazione europea nell’ottica dell’Agenda 2030”.
La professoressa Tiziana Columbro ha evidenziato dal canto suo la necessità di potenziare le politiche di prevenzione e supporto psicofisico dei musicisti, incoraggiando la collaborazione tra istituzioni per una formazione più attenta al benessere individuale e collettivo.
Il Congresso si è concluso con la riconferma del direttivo uscente e l’elezione dei nuovi consiglieri, in un clima di dialogo e sinergia tra le diverse realtà europee. La serata finale, ospitata al Residence Castle di Salisburgo, ha riunito le autorità e i delegati dei Paesi membri per un momento di saluto e di celebrazione della musica come strumento di crescita, cooperazione e di pace.




