Dopo mesi di silenzi, disattenzioni e mancate risposte da parte della Regione Molise, questa mattina la sindaca Marialuisa Forte ha notificato una diffida ufficiale alla Regione, intimando l’immediata attivazione di misure concrete e sistematiche per contenere l’invasione dei cinghiali in città.
“Campobasso non può più aspettare. La sicurezza dei cittadini – commenta la sindaca di Campobasso – è prioritaria e non sarà sacrificata sull’altare dell’inerzia istituzionale. L’Amministrazione comunale ha più volte cercato di affrontare il problema, ma ogni tentativo si è rivelato insufficiente, perché non è con interventi sporadici e isolati che si può fronteggiare un’emergenza di questa portata. Serve un’azione strutturata, condivisa e continuativa, fondata su una chiara programmazione, un efficace coordinamento e un rigoroso controllo. Tutto ciò rientra nelle competenze esclusive della Regione, che fino ad oggi ha mancato di attivarsi in modo sistematico e risolutivo.”
L’atto è stato indirizzato al Presidente Francesco Roberti, all’Assessorato alle Politiche Agricole, al Servizio Coordinamento e Gestione delle Politiche Europee per l’Agricoltura, l’Acquacoltura e la Pesca – Attività Venatoria, e all’Osservatorio Faunistico Regionale.
La diffida nasce dalle ultime, in ordine di tempo, e numerose segnalazioni di branchi di cinghiali che circolano indisturbati per le vie cittadine – da via Matris a viale del Castello, fino a Porta San Paolo – generando un grave rischio per l’incolumità pubblica e una profonda alterazione del decoro urbano.
“Il fenomeno ha raggiunto livelli preoccupanti e documentati – si legge nella diffida – tali da generare un concreto pericolo per l’incolumità pubblica e un forte disagio per residenti, automobilisti e pedoni, oltre a danneggiare l’immagine della città capoluogo.”
La sindaca ha però chiarito che le zone interessate non sono servite dal sistema “porta a porta”, ma dal servizio Ecostop itinerante, escludendo quindi che la presenza dei cinghiali sia legata ai contenitori dei rifiuti. La loro diffusione è ormai capillare, indipendente dal metodo di raccolta.
La diffida rappresenta un atto forte e necessario, che mette nero su bianco una richiesta chiara: la Regione deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire con un piano strutturato, efficace e tempestivo. Non si può più attendere, né affidarsi a interventi sporadici o a scaricabarile istituzionali. L’Amministrazione comunale declina ogni responsabilità per eventuali danni o incidenti futuri derivanti dalla presenza degli animali selvatici in ambito urbano.
venerdì 21 Novembre 2025 - 01:00:07 AM
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