Si è svolta questa mattina la conferenza di presentazione dei risultati di Jazz’Inn 2025, l’edizione che ha portato a Campobasso e in 13 borghi molisani una settimana di lavoro condiviso tra imprese, pubbliche amministrazioni, università, startup, investitori e comunità locali.
L’incontro ha restituito il valore dell’esperienza direttamente attraverso le testimonianze degli attori del territorio, invitati a raccontare in prima persona le ricadute generate dal living lab di Fondazione Ampioraggio. Dalle interazioni emerse nei tavoli ai progetti avviati, fino alla collaborazione con Roma in qualità di case giver onorario 2025, è emerso con chiarezza come l’edizione di Campobasso abbia generato un’ispirazione diretta per il percorso della Capitale verso Jazz’Inn 2026. Il lavoro svolto in Molise è stato infatti selezionato da Riccardo Corbucci e Antonella Melito come caso da presentare alla commissione del Premio Roma Smart City Lab, risultando vincitore: un riconoscimento che sancisce Campobasso come riferimento nazionale di innovazione territoriale e segna simbolicamente il passaggio di testimone verso l’edizione capitolina del prossimo anno.
I numeri raccontati questa mattina restituiscono con chiarezza la portata dell’edizione. Sommando partecipazione in presenza, attività diffuse sul territorio, streaming ed eventi culturali, Jazz’Inn 2025 ha superato le duemila presenze uniche, un risultato che conferma la capacità del format di generare movimento, relazioni e curiosità ben oltre i confini regionali. Nel corso della settimana, 365 persone si sono registrate individualmente, mentre altre 200 hanno preso parte alle attività ospitate tra l’Ex Gil e gli appuntamenti esterni, dai laboratori d’innovazione alle iniziative di Fuori Jazz’Inn. Parallelamente, il pubblico online ha seguito le dirette streaming con circa 600 spettatori unici, e le sette serate di musica e spettacolo hanno richiamato oltre mille partecipanti, animando Campobasso e i borghi circostanti. Colpisce soprattutto la provenienza dei partecipanti: l’85% arrivava da fuori regione, con una permanenza media di quasi quattro giorni, generando così un indotto economico diretto a livello locale valutato in circa 200.000 euro. Numeri che non fotografano solo un evento riuscito, ma un’intera città che, per una settimana, è diventata luogo di incontro, attrazione e scambio.
«Con Jazz’Inn 2025 abbiamo gettato un seme, e oggi possiamo dire con orgoglio che ha attecchito. Per una settimana – il commento della sindaca Marialuisa Forte -, Campobasso è stata la capitale dell’innovazione, dimostrando che anche senza grandi infrastrutture viarie o ferroviarie, le aree interne possono essere protagoniste del cambiamento.
Abbiamo accolto idee, visioni, progetti e persone che credono nel valore dei territori marginali come motori di sviluppo sostenibile e inclusivo. Il nostro living lab ha messo in rete competenze, istituzioni, imprese e cittadini, generando connessioni che continueranno a produrre frutti nel tempo.
Questa esperienza ci ha confermato che l’innovazione non è solo una questione di tecnologia, ma di comunità, coraggio e visione. Campobasso ha dimostrato di avere tutto questo. Ora il nostro impegno è far sì che questo non resti un evento isolato, ma l’inizio di un percorso strutturato e condiviso per il futuro delle aree interne. Grazie a chi ha creduto in questa sfida. Insieme, abbiamo dimostrato che si può fare.»
«Jazz’Inn 2025 ha dimostrato, ancora una volta, che quando territori, istituzioni e imprese si mettono intorno allo stesso tavolo con un approccio aperto, rispettoso e collaborativo, l’innovazione non solo accade, ma lascia tracce profonde – ha dichiarato Giuseppe De Nicola, direttore generale Fondazione Ampioraggio. Campobasso è stata un laboratorio vivo: qui abbiamo visto idee muoversi, comunità attivarsi, amministrazioni dialogare con imprese e giovani in modo diretto e costruttivo. I risultati che presentiamo oggi non sono semplici numeri, ma il segno di un cambiamento culturale che parte dal basso. La volontà condivisa di proseguire questo percorso ci conferma che l’impatto di Jazz’Inn non si esaurisce in una settimana: continua nei progetti, nei legami e nelle visioni che abbiamo generato insieme».
Le testimonianze emerse durante la conferenza hanno mostrato come l’edizione abbia generato un trasferimento concreto di idee e competenze e attivato connessioni operative che proseguiranno nei prossimi mesi. Tra gli elementi più significativi citati dai partecipanti ci sono anche i due strumenti digitali sviluppati per l’occasione, JCamp e JMob, messi a disposizione del territorio per facilitare la mobilità locale e valorizzare itinerari e contenuti culturali. Il coinvolgimento dei cinque comuni del laboratorio territoriale, con due progettualità già in sviluppo, conferma che il percorso non si è esaurito con l’evento, mentre dalle testimonianze è emersa una volontà diffusa di dare continuità a quanto avviato anche nel 2026.
venerdì 21 Novembre 2025 - 05:59:59 PM
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