L’Ufficio Scolastico Regionale per il Molise esprime profonda vicinanza e solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia coinvolti nel grave episodio di violenza verificatosi nei giorni scorsi a Santa Croce di Magliano. Un episodio che colpisce duramente non solo per le conseguenze fisiche riportate dal giovane, ma soprattutto per la sofferenza emotiva e relazionale che porta con sé e che interroga tutti noi, come adulti e come comunità educante.
“Di fronte a fatti di questo genere non possono esserci ambiguità: ogni forma di violenza tra pari è inaccettabile”, viene sottolineato in una nota. “Lo è quando si manifesta con gesti fisici, lo è quando assume forme di umiliazione, esclusione o prevaricazione, lo è ancor di più quando viene amplificata dalla diffusione di immagini e video che trasformano il dolore in spettacolo. La violenza non è mai un gioco, non è mai una bravata, non è mai un linguaggio accettabile.
Bisogna intervenire tutti insieme, per far sì che episodi come questo non accadano mai più. Per questo, l’Ufficio Scolastico Regionale sta dialogando con le Autorità competenti, in primo luogo la Prefettura, per definire strategie e interventi specifici.
La scuola è, per sua natura, luogo di educazione, cura e responsabilità condivisa. È lo spazio in cui si impara a stare con gli altri, a gestire i conflitti, a riconoscere i limiti, a rispettare la dignità di ogni persona. Quando questo patto educativo viene ferito, tutta la comunità ne porta le conseguenze.
Per questo è importante ribadire che il mondo della scuola molisana è da tempo impegnato in un’azione costante di prevenzione e contrasto alla violenza, attraverso percorsi di educazione civica, di legalità, di rispetto delle differenze, e di uso consapevole delle tecnologie digitali. In molte scuole sono attivi sportelli di ascolto, progetti di educazione emotiva e affettiva, momenti di confronto guidato, attività di media education e azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, in collaborazione con le famiglie, i servizi territoriali e le forze dell’ordine.
Tuttavia, episodi come questo ci ricordano che non basta mai. Occorre fare di più e farlo insieme. Occorre rafforzare il dialogo educativo con i ragazzi, aiutarli a riconoscere le emozioni, a gestire la rabbia, a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Occorre presidiare con maggiore attenzione anche gli spazi informali e digitali, dove spesso i conflitti nascono o si amplificano. Occorre costruire alleanze solide tra scuola e famiglia, fondate sulla corresponsabilità e sulla fiducia reciproca.
Alle famiglie, in particolare, rivolgiamo un appello sincero: non lasciate soli i vostri figli. Ascoltateli, osservateli, dialogate con loro. Insegnare il rispetto, l’empatia e il limite, è un atto educativo quotidiano che richiede tempo, presenza e coerenza. La scuola non può e non deve sostituirsi alla famiglia, così come la famiglia non può delegare interamente alla scuola la formazione umana dei propri figli.
Come Ufficio Scolastico Regionale, rinnoviamo il nostro impegno a sostenere le scuole nel rafforzamento dei percorsi di prevenzione, nella formazione dei docenti, nel coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie, nella costruzione di comunità educanti capaci di intervenire prima che il disagio si trasformi in violenza.
Educare significa anche dire dei no chiari, ma soprattutto offrire alternative, strumenti, esempi. Significa aiutare i ragazzi a crescere come persone responsabili, capaci di rispetto e di cura dell’altro.
Solo insieme – scuola, famiglie, istituzioni e territorio – possiamo impedire che simili episodi si ripetano e restituire ai nostri ragazzi ciò che meritano: ambienti sicuri, relazioni sane, futuro.”
martedì 16 Dicembre 2025 - 03:24:28 PM
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