Carlo e Sandra Marcucci, padre e figlia di Isernia, sono stati assolti con formula piena dal Tribunale di Viterbo “perché’ il fatto non sussiste”, dalla grave imputazione di peculato, che secondo la accusa avrebbero asseritamente consumato nella loro rispettiva veste amministratore di diritto e di fatto di Esattorie spa, in danno del Comune di Viterbo per oltre tre milioni di euro. La ricostruzione dibattimentale dell’occorso ha messo in luce una serie indeterminata di criticità nel riconoscimento di crediti vantati da Esattorie spa, da parte di diversi enti pubblici con i quali tale società era convenzionata. Criticità sussistenti anche nello specifico rapporto con il Comune di Viterbo. Molto rilevante, se non decisiva, ai fini difensivi, la relazione tecnico contabile, elaborata dal dottor Alessandro Capone. Soddisfatto l’avvocato Morcella per il successo conseguito che, a suo dire, “ha riattribuito credito ai due imputati, bersagliati da una moltitudine di interventi operati negli anni dalla stampa, che sulla scorta della semplice roboanza della contestazione, aveva forse comprensibilmente, ma, sempre forse, anche frettolosamente, pre-individuato un esito scontato di colpevolezza dei Marcucci. A dimostrazione che al di là della appetibilità della notitia criminis pubblicata, molto spesso la effettività storica degli accaduti rimessi al vaglio del giudice penale, si rivela più complessa”.
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