Morì a seguito di una broncopolmonite, dopo 21 anni i giudici hanno riconosciuto la responsabilità civile di medici e struttura sanitaria, disponendo un risarcimento di quasi 2 milioni di euro in favore dei suoi familiari.
È la decisione della Corte d’Appello di Campobasso, sezione civile, presieduta dal giudice Maria Grazia D’Errico: Marilina Tartaglia di Sant’Elia a Pianisi, deceduta nel 2004 all’età di 37 anni, poteva essere salvata. Secondo l’avvocato Nicola Cerulli (foto in basso), che rappresentava il marito e i figli della donna, e la cui tesi è stata accolta dai magistrati, ci fu errore nella gestione clinica della paziente in ospedale.
La Corte d’Appello ha condannato in solido due medici e la Asl 3 Gestione Liquidatoria (all’epoca in materia sanitaria erano le Asl competenti territorialmente prima della nascita e unificazione nell’attuale Asrem) ad un risarcimento in favore dei familiari per 1 milione e 800mila euro. Il verdetto ribalta la sentenza di primo grado, che invece aveva respinto le richieste dei congiunti della donna.
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