Prosegue il progetto di inanellamento del fratino in Molise, il piccolo uccello costiero simbolo delle nostre spiagge, sempre più minacciato e fragile sentinella della nostra biodiversità. Coordinato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), l’iniziativa vede impegnato sul campo come inanellatore l’ornitologo Rosario Balestrieri della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Nei giorni 19, 20 e 21 maggio 2025, sei fratini sono stati catturati, misurati, esaminati e infine marcati con speciali anelli colorati leggibili a distanza, ciascuno con un codice identificativo univoco. In Molise, dove l’inanellamento si inserisce in modo sinergico nel costante lavoro di monitoraggio condotto dal Gruppo Molisano Studi Ornitologici e dall’associazione Ambiente Basso Molise, è nata una tradizione significativa: ogni fratino marcato riceve un nome, ispirato a figure storiche della scienza e della tutela ambientale o a storie personali che testimoniano il legame con questi uccelli. Un gesto simbolico, ma carico di significato, che rafforza l’empatia, aiuta a raccontare le loro storie e contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di proteggere una specie sempre più minacciata.
Ecco i nuovi nomi dei fratini del Molise:
DCA: Eva, in memoria di Eva Mameli Calvino, botanica e madre di Italo Calvino.
DCD: Rina, per Rina Monti, prima donna a insegnare all’Università nel Regno d’Italia.
DCC: Franco, in memoria di Francesco Paolo Baccari medico, amante della natura e del mare e cofondatore di Ambiente Basso Molise.
DCH: Rachel, come Rachel Carson, biologa e pioniera del movimento ecologista.
DCHK: Carlotta, in memoria della madre della volontaria Maria R.
DCB: Nikita, battezzato per la sua astuzia, notata già al momento della cattura.
Ogni nome, ogni anello, racconta una storia. Non solo un gesto simbolico, ma un vero e proprio strumento di ricerca che permetterà di tracciare movimenti, rotte migratorie, dinamiche riproduttive e fedeltà territoriale degli individui. Il sistema degli anelli colorati consente infatti di riconoscere i fratini anche da lontano, riducendo al minimo il disturbo e massimizzando la raccolta di dati sul campo.
Il progetto rappresenta un’evoluzione nella tutela della specie: si passa dalla semplice conta dei nidi alla costruzione di una vera e propria “anagrafe del fratino”. Dopo i primi fratini inanellati ad aprile – Charles, Dian, Anton, Eleonora e Sofia – la squadra si arricchisce ora di altri sei protagonisti, ciascuno con il proprio codice e la propria identità.
Il fratino è in grave pericolo in Italia. Negli ultimi dieci anni la popolazione di fratino si è dimezzata, scendendo sotto le 600 coppie. In questo contesto allarmante, il Molise rappresenta un esempio virtuoso, con circa 50 nidi censiti nel 2024.
Ma se vogliamo davvero che il fratino continui a resistere, anche qui non possiamo abbassare la guardia. È dunque fondamentale intervenire con misure urgenti e mirate:
1) Rafforzare l’impegno istituzionale regionale, già significativo ma da consolidare ulteriormente;
2) Rivedere le modalità di gestione delle spiagge, limitando le pulizie meccaniche a favore di interventi manuali rispettosi dell’habitat dunale;
3) Istituire nuove aree protette proprio dove oggi la specie nidifica maggiormente.
Avvistare un fratino è un segno positivo: indica un ambiente sano. Ma è anche un indicatore della nostra capacità – o incapacità – di convivere con la natura. Ogni individuo riconosciuto, ogni storia raccontata, è un passo verso una cultura della conservazione più matura, concreta e condivisa.
mercoledì 30 Luglio 2025 - 08:37:47 PM
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