Il vescovo di Termoli-Larino, mons. Claudio Palumbo, insieme al Presbiterio e a tutta la comunità diocesana annunciano la morte di mons. Nicola Pietrantonio, parroco del Santuario di Madonna Grande a Nuova Cliternia (Campomarino) avvenuta all’età di 85 anni, di cui 61 come presbitero.
In comunione di preghiera e con profonda gratitudine a Dio per il dono della sua esistenza e del suo ministero al servizio della chiesa universale, si uniscono al suffragio nell’affidamento amorevole e misericordioso al Signore Gesù Cristo, Risurrezione e Vita, sotto lo sguardo della beata Vergine Maria.
Punto di riferimento per tanti, don Nicolino è stato ininterrottamente parroco di Madonna Grande dal novembre 1966 oltre a ricoprire diversi incarichi in diocesi.
Un cammino di fede, preghiera, disponibilità, tenacia, carità, accompagnamento di quanti hanno condiviso tante esperienze trovando in lui un solido esempio di Vangelo vissuto, di insegnamento e di bontà in un territorio in cui ha speso con autentica fiducia in Dio il suo ministero sacerdotale.
Originario di Casacalenda don Nicolino è nato il 30 marzo 1940 ed è stato ordinato sacerdote da mons. Micci il 3 maggio 1964. Cappellano di Sua Santità e Canonico del Capitolo Concattedrale di Larino, don Nicolino è stato ininterrottamente parroco della Parrocchia Madonna Grande in Nuova Cliternia dal novembre 1966.
Precedentemente era stato cancelliere della Diocesi di Larino, collaboratore e segretario di mons. Micci che gli aveva affidato il preseminario e lo aveva inviato a Serracapriola (che in quel tempo era parte della diocesi di Larino) in aiuto a don Vincenzo Chimisso.
Successivamente don Nicolino è stato vicario generale della diocesi di Larino con mons. Pietro Santoro, vicario generale della diocesi di Termoli-Larino durante l’episcopato di mons. Tommaso Valentinetti (2000-2005) e amministratore diocesano dopo il trasferimento di mons. Valentinetti fino all’ingresso di mons. Gianfranco De Luca.
Insegnante di religione agli inizi del suo ministero e per tanti anni giudice del Tribunale Ecclesiastico di prima istanza e di appello di Benevento, don Nicolino è stato punto di riferimento per tanti sacerdoti, stimato per la sua preparazione giuridica e canonistica e disponibilità.
I funerali, presieduti dal vescovo, mons. Claudio Palumbo, saranno celebrati mercoledì 2 luglio 2025, alle ore 11.00, nel Santuario Madonna Grande a Nuova Cliternia dove verrà allestita la camera ardente.
Una grande testimonianza di fede e di impegno civile: don Nicolino Pietrantonio
La notizia della scomparsa di don Nicolino Pietrantonio, parroco di Madonna Grande, ci ha profondamente colpiti e addolorati. Lo conoscevamo da molti anni, la nostra amicizia si era rafforzata, in modo particolare, a fine degli anni settanta, durante la dura lotta contro la localizzazione delle centrali nucleari che il governo italiano voleva costruire in Molise.
Le centrali si sarebbero dovute costruire nel Basso Molise, a Campomarino, proprio nel territorio della sua parrocchia, Madonna Grande Nuova Cliternia. Fin dall’inizio, don Nicolino si schierò con decisione contro quella scelta, intuendo i pericoli per l’ambiente e per le popolazioni residenti. La tutela dell’ambiente non era solo conseguenza di profonde convinzioni personali, ma anticipava il crescente impegno della Chiesa che verrà ufficialmente ribadito, dopo molti anni, da papa Francesco nel 2015 con l’enciclica Laudato Sì che, non a caso, ha come sottotitolo: “Sulla cura della casa comune”.
L’impegno per l’ambiente sarà sempre al centro dell’attività di don Nicolino, nel 2021 sarà tra i fondatori e presidente del “Comitato per la salvaguardia del territorio molisano” nato per contrastare l’occupazione selvaggia dei terreni agricoli da impianti eolici e fotovoltaici.
Quando nel 2018, decidemmo di scrivere un libro per ricordare la lotta dei molisani contro le centrali nucleari, gli chiedemmo di lasciarci una sua testimonianza, ne scaturì una lunga intervista. Con passione e lucidità don Nicolino, non si limitò solo a ricordare la lotta contro il nucleare, ma parlò dell’impegno che lo animava a favore della sua gente, in difesa dei diritti e della dignità degli abitanti della sua parrocchia.
Un impegno che non conosceva compromessi. Una volta, pur di trovare i locali per la Scuola Elementare si era detto disposto a mettere a disposizione la chiesa, e al Vescovo che gli faceva notare che la scelta era un po’ eccesiva, rispose: “… io credo che Gesù Cristo vuole che i bambini vengano istruiti, quindi se non troviamo dei locali, divido la chiesa con del cartongesso e faccio delle aule scolastiche, Gesù capirà!”.
Aldo Camporeale e Enzo Gallo