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Home»1. Categorie news»Attualità»Quote generazionali nelle istituzioni, si apre il confronto in Molise. In cantiere una legge condivisa

Quote generazionali nelle istituzioni, si apre il confronto in Molise. In cantiere una legge condivisa

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Di MoliseTabloid il 13 Luglio 2025 Attualità, Politica, Termoli
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Aprire un dibattito costruttivo e un confronto intergenerazionale per valorizzare la presenza dei giovani nelle liste elettorali e l’introduzione di meccanismi che garantiscano un’equa rappresentanza. A Termoli venerdì sera l’associazione “Partecipa Molise” ha lanciato la proposta di legge popolare Minervini, dedicata a Guglielmo Minervini, politico pugliese scomparso nel 2016. Sindaco di Molfetta dal 1994 al 2001 e consigliere regionale PD dal 2005 fino alla morte, Minervini è stato anche docente di informatica, consigliere nazionale di Pax Christi Italia, ha fondato e diretto la casa editrice La Meridiana, collaborando con “Il manifesto” e “La Repubblica”.
Presente tra gli invitati Federico Bennardo, che intervenuto a nome del comitato promotore Legge Minervini e Consigliere comunale di Ragusa ha precisato: “C’è un dato evidente: solo il 2% dei deputati italiani è sotto la soglia dei 35 anni. Quando le istituzioni si svuotano delle nuove generazioni, non riflettono più la società che dovrebbero rappresentare. Le priorità cambiano, le urgenze non emergono, i bisogni dei giovani restano ai margini. È un circolo vizioso che alimenta disillusione e astensionismo. Trattandosi di una legge di iniziativa popolare – ha proseguito il giovane politico siculo – sono necessarie almeno 50.000 firme entro il 31 luglio 2025 per la sua presentazione in Parlamento. È articolata su alcuni punti chiave che possano garantire una rappresentanza minima dei giovani (18-35 anni) all’interno delle liste elettorali attraverso l’introduzione di quote progressive e la creazione di un Comitato nazionale presso il Ministero dell’Interno, incaricato di verificare il rispetto delle quote e di pubblicare un rapporto annuale”. La proposta si può sottoscrivere al link https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/2400001 emediante accesso con Spid.
Ma l’evento, moderato con brillantezza da Alfredo Marini, ha ospitato anche l’intervento di Anna Bosco, assessore comunale a Vasto che ha raccontato la sua esperienza di giovane amministratrice in Abruzzo. “Credo che sia necessario introdurre questi incentivi – ha sostenuto la Bosco – che devono riguardare anche la formazione dei giovani, perché negli anni sono venute meno nei partiti, quei presìdi come le scuole di formazione politica. Così come è venuto meno quel patto generazionale tra chi ha amministrato e chi ambisce ad amministrare.” Al dibattito presente per i saluti istituzionali dell’ANCI anche il Sindaco di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci che ha rivolto il saluto alla platea presente ieri sera a Cala Sveva.
Atteso l’intervento di Pierfrancesco Citriniti, autore termolese e regista di Propaganda Live su La7 che, dopo una disamina caustica e amara sulla politica regionale e locale, ha sottolineato la partecipazione attiva dei numerosissimi giovani che ieri sera hanno declinato con entusiasmo le loro necessità negli interessanti interventi giunti nel dibattito finale. Giovani che sono impegnati nella costruzione di un nuovo campo progressista a Termoli che meritano considerazione, rispetto e impegno della politica e delle istituzioni nei loro confronti.
“Oggi la presenza attiva di tanti giovani ci dimostra semplicemente come vadano ad una velocità maggiore della nostra – il monito di Citriniti – e noi non siamo in grado di raggiungerli perché non abbiamo gli strumenti. Ma lo strumento più semplice che abbiamo è quello di comprendere il loro linguaggio e la voglia di ascoltarli. La partecipazione di questa sera non deve essere sminuita o dimenticata – afferma – perché dobbiamo ricordarci che questi ragazzi e ragazze presenti qui, ci insegnano cose che noi non conosciamo, rappresentano un altro stile di vita che purtroppo per noi, va più veloce del nostro”.
In generale l’evento ha affrontato il tema delle diverse sfaccettature della rappresentanza giovanile e del ruolo dei giovani nella vita pubblica come la crisi di rappresentanza delle nuove generazioni nelle istituzioni italiane, evidenziata da fenomeni come la crisi di fiducia (sottovalutazione, isolamento, burocrazia) e partecipazione giovanile, l’astensionismo, l’emigrazione giovanile e la scarsa fiducia nei partiti.

Tra gli altri, è stato apprezzato l’intervento del sindaco di Salcito Giovanni Gallo che ha portato i saluti di ALI Autonomie Locali Italiane, raccontando alla platea la sua esperienza da giovane amministratore di un comune delle aree interne, la sua elezione e le evidenti difficoltà per alimentare politiche e soluzioni per i più giovani nel comune trignino.
L’impegno pubblico da parte del capogruppo Pd in Consiglio regionale Micaela Fanelli con la presentazione di una proposta di legge in aula, annunciata nell’intervento conclusivo “L’esclusione dei giovani è un problema strutturale per la nostra democrazia, a fronte di un 50% di elettorato passivo, che è fortemente rappresentato proprio dagli under 35. E poi la bassissima fiducia nei partiti e nel Parlamento, che si attesta intorno al 5% – ha sostenuto Fanelli – Esiste una distanza enorme di fiducia mentre si evidenzia sempre più un vero e proprio conflitto generazionale. Stasera abbiamo voluto parlare di una legge concreta ma provocatoria che vuole obbligare la politica a fare i conti con sé stessa. Stasera abbiamo lanciato un sasso in una palude ed io me ne farò carico in Consiglio Regionale con la presentazione di una proposta di legge, allargando l’impegno a tutte le rappresentanze progressiste, così come è accaduto nell’Assemblea regionale siciliana. Uno strumento legislativo che consideri anche l’istituzione di una Consulta giovanile regionali e che introduca forme di partecipazione e formazione dei giovani verso la politica Sono cosciente che non troverà il voto della maggioranza – ha proseguito Micaela Fanelli – ma obbligherà almeno qualcuno a parlarne, a guardare in faccia un tema, a dichiarare le motivazioni dell’assenza di un piano delle politiche giovanili in Molise e la necessità impellente di un impegno diverso sugli strumenti di partecipazione democratica in questa regione. Non si tratta di fare giovanilismo fine a sé stesso, sono convinta che se facciamo politiche per i giovani contribuiamo a combattere anche la desertificazione dei nostri territori. Si tratta di un impegno enorme ma cominciamo dalle cose fattibili che possono aprire uno spazio di discussione e di confronto su questi temi, che in Molise sono totalmente assenti dall’agenda politica. Abbiamo un Consiglio regionale vecchio, che parla di cose vecchie, che non affronta i temi del futuro, che non regala futuro ai molisani – ha concluso – siamo qui impegnati invece questa sera per regalare un pezzo di futuro ai giovani di questa regione”.
“L’Iniziativa di questa sera – conclude Alfredo Marini per Partecipa Molise – rappresenta un vero e proprio punto di partenza per un cambiamento culturale e politico. Ha acceso i riflettori su una problematica cruciale: la sottorappresentazione giovanile nelle istituzioni e le sue conseguenze sulla democrazia e sul futuro del paese. Il ciclo di incontri estivi di “Partecipa Molise” si conclude con un messaggio chiaro: il futuro del Molise, dell’Italia e dell’Europa intera, passa attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione delle nuove generazioni. È tempo di ascoltare, comprendere e dare spazio a chi ha la velocità e la visione per costruire un domani migliore – conclude Marini – la discussione è aperta e la sfida è appena cominciata”.
Con il dibattito di ieri si conclude il ciclo di incontri estivi promossi dall’associazione politico culturale Partecipa Molise su temi che hanno registrato la partecipazione di cittadini, amministratori, docenti universitari, tecnici ed esponenti della politica regionale e locale. Una formula che verrà riproposta nel prossimo futuro per riaprire il dibattito politico su argomenti nuovi, scarsamente affrontati dai partiti e dalle istituzioni, che meritano approfondimento, coscienza e considerazione da parte di tutti.

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