Nella giornata di mercoledì 16 luglio i Carabinieri della Stazione di Campobasso hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica, per l’applicazione della misura cautelare – prevista dal combinato disposto di cui agli arti. 272 e segg C.P.P. – del “Divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa frequentati, con obbligo di mantenere una distanza di 500 metri, applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico con eventuale applicazione dell’ulteriore divieto di dimora in provincia di Campobasso in caso di rifiuto dei quest’ultimo”.
La misura in questione è stata applicata ad un 39enne di Campobasso gravemente indiziato del reato di atti persecutori, a seguito di comportamenti violenti, minacciosi e ingiuriosi nei confronti della ex compagna convivente 36enne, anch’ella di Campobasso, contornati da violenze prima psicologiche e poi fisiche.
Le condotte di minaccia e violenza fisica che hanno costretto la donna a dover ricorrere più volte alle cure dei sanitari del pronto soccorso ospedaliero, erano tali da infonderle un fondato timore che le violenze si reiterassero ulteriormente, ingenerando un perdurante stato di ansia tale da costringerla ad alterare quasi radicalmente le sue abitudini di vita per timore di incontrarlo.
L’attività investigativa esperita dai Carabinieri, coordinati dalla Procura, ha consentito di ricostruire il fatto anche attraverso alcuni elementi probatori forniti dalla vittima.
Sempre nel pomeriggio di ieri, a Campobasso, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico di controllo, emesso dal Tribunale di Campobasso – Ufficio del GIP – su richiesta della Procura della Repubblica a carico di un 30enne del capoluogo.
La misura è stata applicata all’indagato, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna 40enne.
In particolare, l’indagato, nel corso degli ultimi mesi, ha sottoposto la donna a reiterate violenze sia verbali che fisiche – anche in presenza della figlioletta di pochi mesi – che non aveva mai denunciato prima, per paura e vergogna. Anche in occasione dell’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 30 giugno, la vittima, dopo aver subito violente percosse in presenza della figlia, aveva dapprima richiesto l’intervento chiamando il numero di emergenza 113, poi aveva richiamato chiedendo di revocare la richiesta d’aiuto. Gli operatori della Polizia di Stato che comunque, intuendo la gravità dei fatti e il pericolo di una reiterazione delle violenze, davano seguito alla prima richiesta di intervento, riscontravano in casa lo stato di tensione e paura in cui versavano la donna e la bambina, mentre l’indagato si era allontanato.
Le accurate indagini di Polizia Giudiziaria svolte dal personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile della Questura di Campobasso e dirette dal P.M. titolare delle indagini, hanno consentito a quest’ultimo di supportare la richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari di Campobasso, perché venisse emessa e applicata una misura cautelare idonea a preservare la vittima da ulteriori soprusi.
La misura è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato che ha rintracciato l’indagato nell’immediatezza.
La vicenda in questione, rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente ed il cui puntuale contrasto, obiettivo di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire che tali condotte sfocino in tipologie delittuose più gravi, tant’è vero che nel corso di quest’anno sono già stati trattati più di 40 “Codici Rossi” dalla Forze di Polizia, di questo distretto, che hanno già eseguito numerose misure cautelari disposte dal GIP su richiesta di questa Procura nei confronti degli indagati.
I procedimenti sono nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali i rispettivi indagati potranno esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.
venerdì 18 Luglio 2025 - 02:08:19 AM
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