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Home»1. Categorie news»Attualità»A Vinchiaturo incontro contro lo spopolamento: idee e speranze per un Molise più vivo

A Vinchiaturo incontro contro lo spopolamento: idee e speranze per un Molise più vivo

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Di MoliseTabloid il 22 Settembre 2025 Attualità, Vinchiaturo
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Nell’ambito del dibattito sullo spopolamento che sta interessando il Molise, si è tenuto a Vinchiaturo il primo incontro “Pourparler”, organizzato dall’associazione Radici.
Un pomeriggio intenso di confronto tra cittadini e amministratori locali di Isernia con Piero Castrataro, Luigi Pavone sindaco di Trivento e Marco Giampaolo, primo cittadino di Ripalimosani, con il contributo del consigliere regionale Angelo Primiani. Un talk volto ad esplorare le cause, gli impatti e soprattutto le possibili soluzioni ad un fenomeno che da tempo mette in crisi le comunità molisane.
Il tema centrale affrontato è stato quello del “grande vuoto interno” dato dallo spopolamento a cui, però, in modo innovativo è stata data una nuova chiave di lettura. Nel corso del dibattito è stato evidenziato come lo spopolamento non è solo un fenomeno circoscritto alle aree interne, ma coinvolga anche le comunità più vicine alle città con le migrazioni dai piccoli centri verso i paesi a confine con le città.
Nelle zone intorno alla cinta urbana, infatti, si assiste a una dinamica diversa: non diminuiscono i residenti, anzi, spesso aumentano, perché molti scelgono di trasferirsi in piccoli centri come Vinchiaturo, Ferrazzano, Mirabello Sannitico o Ripalimosani, attratti dalla vicinanza alle aree urbane che offrono servizi migliori – ospedali, scuole, trasporti. Tuttavia, questa scelta comporta un rischio: queste comunità si stanno trasformando in “paesi dormitorio”, dove i residenti vivono solo di notte per riposare, lasciando il paese vuoto durante il giorno e nel fine settimana, senza vivere le tradizioni e la socialità del paese.
Lo spopolamento, infatti, non colpisce soltanto le aree più interne, dove assistiamo alla conseguente perdita di servizi essenziali come uffici postali, filiali bancarie, negozi, scuole e presidi sanitari. La chiusura di questi servizi, spesso, segna il declino di un tessuto sociale e produttivo, alimentando un senso di abbandono e solitudine, e aggravando la situazione di una popolazione sempre più anziana, con un’età media in aumento e una sanità in difficoltà, costretta a tagli e carenze che compromettono la qualità delle cure.
In questo pomeriggio di sano confronto, dopo i saluti di benvenuto del parroco di Vinchiaturo e della vice presidente di Radici, Donatella Pietrangelo che ha moderato l’incontro, ognuno dei presenti ha analizzato lo spopolamento secondo le proprie esperienze. A livello regionale, il consigliere Primiani ha sottolineato come, di fronte a questa crisi, sono state avanzate proposte concrete, ma ancora chiuse nei cassetti della Regione. Si parla, ad esempio, della proposta di legge per istituire un “Distretto dell’Internet of Things”, volto a favorire la transizione digitale e attrarre investimenti, rendendo il Molise un laboratorio dell’industria 4.0. La digitalizzazione rappresenta un’opportunità: il mondo interconnesso favorisce la nascita di nuove imprese e la crescita di realtà innovative, creando opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani. «Da ogni crisi emergono delle nuove opportunità, ma bisogna saperle cogliere. Guardando i dati, il mondo interconnesso sta favorendo la nascita e la crescita esponenziale di nuove realtà, che ruotano intorno al nuovo modello di ‘fabbrica intelligente’. Puntare sull’innovazione e sullo sviluppo delle tecnologie digitali permette di creare lavoro, soprattutto per i giovani. Ecco perché, analizzando le tendenze che stanno trasformando l’economia globale, ho depositato una proposta di legge che mi auguro venga presa in considerazione dall’intera classe politica molisana. Ovviamente, però, molti giovani, in particolare in alto Molise, sono costretti a trasferirsi fuori regione in cerca di lavoro e questo inevitabilmente porta ad avere in regione una popolazione più anziana che ha maggiori necessità di cure mentre, invece, continuiamo a vedere inesorabilmente smantellati servizi sanitari che mettono a rischio anche la rete di emergenza-urgenza. Anche in questo senso è fondamentale lavorare sul rafforzamento della medicina territoriale con le guardie mediche, le case di comunità, i presidi di prima emergenza sul territorio. La sanità, insieme al lavoro, è uno dei perni principali che porta i cittadini a scegliere di restare. Però in questo confronto aperto a tutti, mi preme sottolineare come si parli poco o nulla della migrazione dalle aree interne verso le aree urbane. Quindi se è vero che Vinchiaturo e altri paesi alle porte delle città, non vivono una diminuzione della popolazione, è pur vero che restano ‘svuotati’ perché i residenti durante il giorno e nel tempo libero non partecipano alla socialità del paese. Tutti i paesi della cinta urbana rischiano di diventare paesi dormitorio, così come confermato anche dai dati Istat sul Molise. In questo modo ci ritroviamo oggi in un progressivo trend negativo che aumenta in maniera drammatica fragilità e rischi per le nostre comunità. Invece di incentivare un nuovo ripopolamento con servizi, contributi per acquistare casa o affitti, incentivi per lavorare anche in smart working, occasioni di lavoro nella tutela dell’ambiente e nella cura dei territori, l’attuale politica si muove verso l’aumento dell’antropologia del vuoto anziché favorire la “restanza” cioè il diritto a restare vivendo a pieno le proprie comunità, accogliendo chi viene da fuori e coinvolgere con dialogo, confronto e idee tutti proprio come stiamo facendo con Radici, in questo pomeriggio» conclude Primiani.
A livello locale, sono stati i sindaci presenti a dare i loro spunti di riflessione alla domanda: “cosa possiamo fare per rendere più attrattivi e dinamici i nostri paesi?”. In primis Castrataro alla guida di Isernia: «Il problema fondamentale è che culturalmente siamo abituati a lamentarci delle condizioni in cui viviamo e spesso sia i politici che i cittadini credono che siano situazioni irreversibili. Invece io credo ancora che è proprio la politica, attraverso lo studio e le strategie, a poter dare soluzioni che possono cambiare il corso della storia. Ed è proprio questa idea che mi ha portato ad intraprendere la strada amministrativa, sapendo che lavorando bene e facendo le scelte giuste, le nostre comunità possono crescere». Sulla stessa linea del lavorare in condivisione per il bene dei nostri paesi, anche il sindaco di Ripalimosani, Giampaolo: «Vedere giovani partecipativi nelle amministrazioni e nelle associazioni favorendo un ricambio generazionale, permette a molti sindaci di fare qualcosa per cambiare rotta. Ma se i giovani e famiglie vanno via, in Molise manca la risorsa principale che è quella umana. Quindi da sindaco dico che possiamo trovare soluzioni di qualsiasi tipo per rendere i nostri paesi dinamici e attrattivi ma primo fra tutti dobbiamo favorire politiche per far sì che i molisani possano restare a lavorare e vivere in Molise». A concludere gli interventi il primocittadino di Trivento, Pavone: Bisogna lavorare per favorire la socialità nei nostri comuni perché, a mio avviso, è questa l’arma vincente. La socialità è stata ben definita dal sindaco Castrataro come un patrimonio immateriale e unico che abbiamo in Molise, rispetto ai paesi e le aree fortemente urbanizzate a livello nazionale. Investire su questo è una possibile chiave di soluzione».
L’incontro di Vinchiaturo ha tracciato la rotta verso un percorso importante che ha visto un’attenta analisi verso una tematica molto seria e anche drammatica per la regione, ma senza perdere la speranza per il futuro, condividendo idee e strategie, volto a recuperare il senso di appartenenza e di partecipazione.
Per contrastare il fenomeno dello spopolamento e la “restanza” tutti sono stati d’accordo nell’investire in politiche per giovani e famiglie, migliorare i servizi e offrire maggiori opportunità, oltre a lavorare sulla socialità per i nostri paesi. Solo attraverso un impegno collettivo fatto di confronto e dialogo, si potrà restituire vita e speranza alle comunità molisane.

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