Il Consiglio regionale, presieduto da Quintino Pallante, nella seduta di questa mattina ha approvato (con voto all’unanimità dei presenti, 7 assenti,) un ordine del giorno proposto dai consiglieri di maggioranza per l’immediata cessazione delle operazioni militari nella striscia di Gaza, per la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi israeliani, per l’avvio di un processo di pace stabile e per favorire il processo di riconoscimento della Palestina. Prima della discussione i capigruppo Greco e Fanelli hanno comunicato, fornendone motivazione, a nome dei colleghi del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, la non partecipazione alla discussione e al voto dell’ordine del giorno.
Nella parte motiva dell’atto di indirizzo si evidenzia come il conflitto in corso in Medio Oriente sta provocando un drammatico bilancio di vittime civili, distruzioni e sofferenze, con conseguenze umanitarie devastanti per le popolazioni coinvolte. Si rileva ancora come la reazione militare di Israele nei confronti della Striscia di Gaza si configura come sproporzionata ed inaccettabile rispetto ai principi di necessità e proporzionalità stabiliti dal diritto internazionale umanitario, generando un altissimo numero di vittime civili innocenti. Si evidenzia poi che tra le vittime si contano migliaia di bambini, ragazzi e giovani, colpiti nelle loro case, scuole e ospedali, privati non solo della vita ma anche del diritto a un futuro, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia. Ancora l’Assemblea richiamata la necessità di favorire ogni iniziativa diplomatica e multilaterale, anche attraverso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali competenti, volta al raggiungimento di un cessate il fuoco e alla creazione delle condizioni per una pace giusta e duratura tra le parti, nel rispetto dei diritti fondamentali dei popoli coinvolti.
Tanto premesso il Consiglio regionale, condividendo la posizione del Governo nazionale italiano (che ha condannato con fermezza l’attacco terroristico di Hamas e ha sostenuto l’urgenza di un cessate il fuoco e di un percorso di pace) impegna il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutte le azioni necessarie presso il Governo nazionale, il Ministero degli Affari Esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché l’Italia si faccia promotrice, in tutte le sedi internazionali competenti, di una pressione diplomatica volta:
alla immediata cessazione delle operazioni militari di Israele contro la Striscia di Gaza;
alla liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi israeliani, in conformità con il diritto internazionale umanitario;
alla ricerca di un cessate il fuoco immediato e duraturo, garantito da osservatori internazionali;
alla costruzione delle condizioni politiche, sociali e diplomatiche per un processo di pace stabile, giusto e condiviso, fondato sul riconoscimento reciproco e sul rispetto dei diritti umani, di favorire il processo di riconoscimento della Palestina.
L’Assemblea legislativa regionale in precedenza aveva esaminato e discusso (interventi dei consiglieri Fanelli, Greco, Gravina, Di Pardo, Niro, Salvatore, Primiani, Romano, Facciolla e del presidente della Regione Roberti) in precedenza una mozione proposta dai consiglieri Fanelli, Salvatore, Facciolla, Primiani e Gravina avente ad oggetto: “Impegno al Governo Italiano per fermare il genocidio in Palestina e per garantire la sicurezza degli equipaggi di Global Sumud Flotilla. Impegno al Presidente della Regione di sospendere di ogni rapporto istituzionale/commerciale con il Governo di Israele”. La proposta di atto di indirizzo in sede di votazione (7 favorevoli e 14 contrari) non ha raggiunto in sede di votazione il quorum di consensi necessario per essere approvato.
Approvato disegno di legge per abrogazione Rendiconto 2023
E’ stato poi approvato con voto espresso a maggioranza (con una astensione) il disegno di legge n. 76 di iniziativa della Giunta regionale che abroga legge 27 dicembre 2024, n.11 (Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2023).
Ha illustrato all’Aula l’atto legislativo il relatore Roberto Di Pardo, presidente della Prima Commissione permanente che ha svolto l’istruttoria sulla dl esprimendone in merito parere favorevole.
Sono seguiti gli interventi per dichiarazione di voto dei consiglieri, Fanelli, Romano, Greco, Facciolla, Di Pardo e l’assessore Cefaratti.
L’iniziativa legislativa – si specificava nella deliberazione proposizione del provvedimento della Giunta regionale al Consiglio – è scaturente dalla presa d’atto delle motivazioni espresse nella sentenza n. 12/2025/DELC della Corte dei Conti, Sezioni Riunite in speciale composizione. Parimenti l’Esecutivo nel proporre il testo del DDL all’Assemblea prende atto che la legge regionale 27 dicembre 2024, n. 11, relativa al “Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2023”, era stata approvata in assenza dell’obbligatorio giudizio di parificazione da parte della Sezione Regionale di controllo per il Molise della Corte dei Conti. Tale condizione – si leggeva sempre nell’atto deliberativo – costituisce, tuttora, impedimento giuridico alla definizione dello stesso giudizio di parificazione sul medesimo Rendiconto generale 2023.
Di qui la proposta della Giunta al Consiglio di abrogare detta legge regionale del 27 dicembre 2024, n. 11, presentata – si specificava, infine, nella delibera giuntale – al fine di rimuovere ogni ostacolo alla definizione del giudizio in ordine alla parificazione del Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2023.
Approvato disegno di legge sul nuovo ordinamento della formazione professionale
Nella seduta del pomeriggio il Consiglio ha approvato a maggioranza (con 3 astensioni) il disegno di legge n. 75, di iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni urgenti in materia di formazione professionale e mercato del lavoro per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Modifiche alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 10 (Nuovo ordinamento della formazione professionale)”.
Ha illustrato all’Aula il provvedimento il relatore, consigliere Massimo Sabusco.
L’iniziativa legislativa, nell’operare alcune modifiche della legge regionale 10 del 1995 che dispone l’ordinamento della formazione professionale, si prefigge di realizzare – come si spiega nella relazione illustrativa dell’Esecutivo – quanto previsto dalla Riforma n. 5 della Missione 7 del PNRR, laddove richiede che “le leggi regionali inseriscano previsioni volte a far sì che gli interventi di formazione professionale assistiti da finanziamento pubblico siano mirati al soddisfacimento dei fabbisogni delle imprese e delle mercato del lavoro in un’ottica di riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro ed a garanzia della migliore occupabilità dei destinatari, nonché alla migliore valorizzazione e messa in trasparenza delle competenze trasferite”.
Il disegno di legge della Giunta regionale, quindi, operando delle modificazioni all’attuale quadro normativo regionale, mira a garantire:
– l’adeguamento della legge regionale 10/95 al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alle recenti direttive nazionali, in particolare con l’inserimento del Piano Nuove Competenze – Transizione, per favorire l’upskilling e il reskilling in linea con le esigenze della transizione green e digitale. • Maggiore integrazione tra formazione e mercato del lavoro attraverso strumenti innovativi come il Patto per le Competenze, i Patti Territoriali, i Patti d’Area e il partenariato pubblico-privato che saranno oggetto di specifica regolamentazione regionale di dettaglio che promuovono la collaborazione tra sistema lavorativo, istruzione, formazione e imprese su filiere locali e settoriali, con l’obiettivo di orientare meglio le politiche formative sui fabbisogni reali delle imprese;
– l’eliminazione del vincolo minimo di quaranta ore (40 ore) per i corsi brevi, con corsi anche in modalità sincrona o asincrona a distanza, per garantire più flessibilità e l’accessibilità ai percorsi formativi, anche tramite piattaforme digitali, con moduli specifici per colmare il gap di competenze “green” e digitali dei beneficiari.
– l’ampliamento della platea dei beneficiari del programma GOL e delle politiche attive del lavoro con inclusione di nuove categorie, come lavoratori in transizione, con maggiore attenzione a soggetti vulnerabili come giovani NEET, donne e persone fragili, soggetti diversamente abili e con disabilità, ultracinquantenni;
– il rafforzamento e aggiornamento del sistema di accreditamento degli enti formativi per garantire qualità e specializzazione nei settori delle competenze “Green”, delle competenze digitali, della manifattura digitale, delle competenze 4.0, dell’innovazione artigianale e tecnologico-industriale, favorendo anche tirocini e percorsi formativi in stretta collaborazione con le imprese;
– l’introduzione, specifica regolamentazione e potenziamento di percorsi formativi “work-based” (tirocini extracurriculari, alternanza, formazione on the job), valorizzando l’esperienza diretta come parte essenziale della formazione e della transizione professionale;
– l’adeguamento e aggiornamento dei sistemi di certificazione delle competenze in linea con standard nazionali e PNRR, mettendo a valore ufficiale e trasferibile le competenze acquisite anche oltre il contesto regionale, quelle acquisite in altre regioni e quelle acquisite nel contesto lavorativo – aziendale.
M5S: “Anche in Molise il centrodestra fa finta di non vedere il genocidio in atto”
“L’ennesima, triste pagina di ipocrisia politica. A questo abbiamo assistito oggi in Consiglio regionale, con la maggioranza di centrodestra che ha bocciato la mozione delle opposizioni che chiedeva di condannare senza esitazioni il genocidio in corso a Gaza, scegliendo di sostituirla con un proprio ordine del giorno privo, guarda caso, del termine più importante: genocidio.
Un escamotage politico che ricalca l’ambiguità del governo nazionale su questa drammatica vicenda, concepito solo per salvare la faccia di fronte a centinaia di giovani che sotto la pioggia, con coraggio e dignità, hanno manifestato davanti a Palazzo D’Aimmo.
Ci chiediamo che messaggio arrivi quando le istituzioni mascherano persino il termine più vero e scomodo? Non è più solo silenzio: è complicità.
Anche in Molise il centrodestra conferma l’incapacità di assumersi la responsabilità politica e morale di dire ciò che è evidente a tutti: a Gaza è in corso un genocidio, e va condannato senza se e senza ma.
Non ascoltare i giovani è il modo più facile di governare ma è anche il motivo che allontana i cittadini tutti dalle istituzioni, contribuendo a creare una voragine di rappresentanza democratica nel nostro Paese.
A giugno il Consiglio aveva già votato per il cessate il fuoco. Quelle parole sono rimaste inascoltate, oggi indebolite da un compromesso di fronte al quale abbiamo scelto di abbandonare l’Aula. Noi continuiamo a dirlo con chiarezza: non basta sostituire i termini per cambiare la realtà. Migliaia di bambini e civili massacrati non si cancellano con le giravolte d’Aula.
Essere accanto a chi manifesta civilmente per la pace non è un esercizio di facciata, è un dovere morale. E il Movimento 5 Stelle sarà sempre dalla parte giusta della storia.”



