Il consigliere regionale Massimo Romano (Costruire Democrazia) ha presentato una mozione urgente in Consiglio regionale relativamente al tema della rimodulazione della rete ospedaliera che ha previsto, tra l’altro, il declassamento dell’ospedale Caracciolo di Agnone, l’assegnazione dell’Ortopedia alla Neuromed, la chiusura di un punto nascite e di una emodinamica o al Veneziale di Isernia o al San Timoteo di Termoli e il trasferimento del Cardarelli nella struttura della ex Cattolica. “Un provvedimento” – scrive Romano – “mai trasmesso alla Regione, né ai sindaci né alla conferenza dei Sindaci, di contenuto letteralmente sconosciuto”, al di fuori delle indiscrezioni giornalistiche che hanno anticipato alcuni punti nodali. Secondo il consigliere Romano, che chiede al presidente Pallante di trasmettere la mozione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri dell’Economia e della Salute, nonché alla delegazione dei parlamenti molisani, è necessario “fermarsi”, tecnicamente “sospendere l’efficacia del provvedimento ai sensi dell’art. 21 quater della L. 241/90, ove adottato, ovvero la discussione in atto, subordinandola all’adozione di una delibera di consiglio regionale da adottare previo coinvolgimento dei sindaci, delle Province, del partenariato e delle organizzazione del comparto sanitario, da audire nelle commissioni competenti bilancio e sanità”. Romano ricorda che il Molise è in regime di commissariamento da 16 anni e ciononostante il “disavanzo sanitario continua a lievitare, con la conseguenza che anche quest’anno i molisani pagheranno loro malgrado le tasse più alte d’Italia”, un’anomalia che il suo movimento Costruire Democrazia ha già tradotto in battaglia legale dinanzi al Tar Molise con il cittadino Andrea Montesanto e gli avvocati Antonio Di Pietro, Pino Ruta, e Margherita Zezza.
In breve, secondo Romano occorre “una delibera consiliare per condividere la riorganizzazione della rete ospedaliera, mi auguro da approvare all’unanimità” e questa decisione non può che spettare al Consiglio, anche in ragione del fatto che “lo sblocco dei 90 milioni di euro del Governo Meloni è subordinato all’approvazione del Programma Operativo 2025-2027, di cui la rete ospedaliera costituisce oil presupposto”.
Infine, Romano chiede anche la sospensione del “DCA 114/2025, con il quale si è approvato il progetto esecutivo per l’ampliamento del Pronto soccorso del Cardarelli per 10 milioni di euro, mentre solo qualche giorno prima gli stessi commissari ne avevano programmato il trasloco in blocco nella struttura della ex Cattolica”. Un atto palesemente contraddittorio che, secondo Romano, rischia di creare un dispendio inutile di risorse pubbliche suscettibile di un clamoroso danno erariale. La parola passa ora al Consiglio regionale.
lunedì 22 Dicembre 2025 - 06:16:14 AM
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