L’Impressionismo sbarca a Campobasso. Presso lo spazio espositivo del Palazzo GIL nello scorso fine settimana è stato presentato alla stampa e alle autorità la mostra “Impressionismo: origine e cammino di una visione”. Sabato 20 dicembre c’è stata l’apertura ufficiale e l’esposizione sarà fruibile al pubblico fino al 15 marzo 2026.
Presenti capolavori inediti, una composizione esclusiva di opere provenienti da collezioni private, manufatti preziosi che raramente vengono esposti al pubblico. Le “firme” sono quelle dei Grandi Maestri del movimento artistico: Monet, Manet, Degas, Renoir, Courbet, De Nittis e molti altri protagonisti che hanno ridefinito il concetto di luce e realtà.
Omaggio in particolare a Claude Monet, in occasione dei 100 anni dalla sua morte, con un’intera sezione a lui dedicata e una suggestiva parete curva che richiama l’esposizione delle sue Ninfee a Parigi.
I biglietti per visitare la mostra sono acquistabili online su Ciaotickets o direttamente presso la biglietteria della mostra al Palazzo GIL.
Un evento organizzato dalla Fondazione Molise Cultura, con il patrocinio del Ministero del Turismo, dalla Regione Molise e la collaborazione di Navigare Srl.

L’intervento del consigliere regionale Cofelice
“In qualità di Consigliere Delegato alla Cultura e al Turismo della Regione Molise, ho il piacere di introdurre questo catalogo dedicato alla mostra “Impressionismo – Origine e cammino di una visione”; un progetto espositivo che indaga in modo rigoroso la nascita e l’evoluzione dello sguardo impressionista e che la nostra regione, nonché la città di Campobasso, hanno l’onore di ospitare. L’esposizione propone un percorso critico che ricostruisce non solo le radici teoriche e stilistiche del movimento, ma anche la sua capacità di trasformare progressivamente il rapporto tra artista, percezione e realtà. Attraverso le opere, la mostra evidenzia come l’Impressionismo sia frutto di un processo complesso che conduce alla definizione di una pratica pittorica fondata sulla frammentazione del colore, sul valore dell’istante e sull’osservazione diretta dell’ambiente. La struttura scientifica del progetto, costruita grazie alla competenza del curatore Stefano Oliviero ed al dialogo con Fondazione Molise Cultura e con la Regione Molise, restituisce un quadro approfondito delle dinamiche che hanno determinato la formazione e la diffusione di un nuovo paradigma visivo. Ringrazio, pertanto, tutti coloro che, a vario titolo, hanno permesso di realizzare questo straordinario evento espositivo anche nella nostra regione.
Il catalogo che accompagna l’esposizione non si limita a documentare le opere presentate, ma offre chiavi di lettura che permettono di collocare l’Impressionismo all’interno di un più ampio contesto di innovazione culturale. Ci auguriamo che queste pagine possano accompagnare il pubblico in un viaggio ricco di scoperte, offrendo strumenti di lettura e approfondimento utili a comprendere meglio la portata rivoluzionaria di un movimento artistico che ha segnato in modo indelebile la modernità.
Che questo progetto esposi=vo, fortemente voluto dalla Regione Molise e dall’Assessorato alla Cultura, possa essere per i visitatori non solo un ricordo dell’esperienza della mostra, ma anche un invito a proseguire nel dialogo con l’arte e con la cultura, patrimonio irrinunciabile della nostra comunità e volano insostituibile di crescita culturale e di promozione turistica del Molise”.

L’intervento della presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti
“Gli spazi espositivi del Palazzo Gil si aprono a un’altra grande mostra, ai “frammenti di luce e di colore” dell’impressionismo, in un viaggio che ci restituisce la forza innovativa che artisti come Manet, Degas, Renoir, Cézanne introdussero nella pittura. La rappresentazione del mondo contemporaneo e della vita quotidiana, la capacità di cogliere e catturare la luce naturale, l’amore per gli spazi aperti, per la pittura en plein air, l’uso di colori accostati con nuove soluzioni cromatiche, l’influenza della fotografia, delle stampe giapponesi, il superamento dell’accademismo, portarono a esaltare lo sguardo dell’artista su un piano soggettivo e istantaneo. Rivoluzione tecnica, rivoluzione nei contenuti, che hanno dato vita a quadri che mantengono intatta nel tempo la raffinata capacità di cogliere squarci della natura e della realtà urbana. Ogni artista con il proprio timbro e con la propria sensibilità ci condurrà nelle profonde trasformazioni in atto nella seconda metà dell’800, nella ricerca e sperimentazione attraverso la quale dare voce alle nuove istanze della società, al nuovo volto di Parigi “città della luce”. Pittori anticonvenzionali e dalla vita giudicata “provocatoria e scandalosa”, ci consentiranno di osservare da vicino ciò che ha costituito base di studio, forma di interesse, oggetto di conoscenza sedimentata nel tempo. Si declina, così, ancora una volta, quello che è stato da sempre l’obiettivo della Regione Molise e della Fondazione Molise Cultura, aprire il nostro territorio ai grandi processi culturali nazionali e internazionali con un’interazione duplice, in uscita e in ingresso dei percorsi stessi, a testimonianza di una vivacità e di una qualità dell’offerta, incastonata in luoghi straordinari, in grado di fare conoscere le potenzialità del Molise e di costituirne un volano di sviluppo”.

lunedì 22 Dicembre 2025 - 01:38:36 PM
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