La speranza di vita alla nascita nella provincia di Campobasso è di 82,817 anni, all’incirca come quella di Reggio Emilia, al Nord, dove il dato si attesta a 82,867 anni. Il capoluogo molisano, inoltre, batte la cugina di casa, Isernia, di quasi un anno, considerando che in quest’ultima scendiamo a 82,047. Sono i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane relativamente all’anno 2016, che ha trattato il problema delle disuguaglianze nel settore della sanità, rilevando come i fattori principali di tali divari sono legati al contesto e agli individui. I primi si riferiscono agli aspetti di sistema, quali risorse a disposizione del Servizi sanitario nazionale (Ssn), la sua organizzazione ed efficacia; altri fattori di possono essere riscontrabili nel contesto di vita, per esempio il livello di deprivazione, il grado di urbanizzazione e il capitale sociale del territorio di residenza. La dinamica della sopravvivenza, tra il 2005 e il 2016, dimostra che tali divari sono persistenti, in particolare Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Basilicata, Lazio, Valle d’Aosta e Piemonte restano costantemente al di sotto della media nazionale. Se è vero che il Molise mediamente supera solo Campania, Sicilia e Valle d’Aosta (82,594 contro – rispettivamente – 81,068, 81,835 e 81,871) si può notare come da sola Campobasso supera, seppure di cifre esigue, province del Nord come Alessandria e Pavia. Nel complesso il divario massimo è di circa tre anni, fra Campania e Trentino Alto Adige, e comunque l’Osservatorio evidenzia come al Nord, mediamente, la speranza di vita è maggiore rispetto al Mezzogiorno.