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CAMPOBASSO. Presentazione rapporto sui Cpr e proiezione docufilm “Un mare di porti lontani”
Marzo 3 @ 18:00 - 21:00

Lunedì 3 marzo alle ore 18 a Casa del Popolo, Sabrina Del Pozzo segretaria confederale Cgil Molise presenterà il rapporto “Cpr d’Italia: porre fine all’ aberrazione”. Una denuncia sulle condizioni disumane nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). Luoghi simboli di repressione e propaganda politica, in cui i migranti vengono privati della libertà senza aver commesso reati. Tra abusi, inefficienze e costi esorbitanti, emerge la richiesta urgente di chiusura di questi centri, proponendo al contempo politiche alternative di inclusione e rispetto dei diritti umani.
A seguire, alla presenza del regista Marco Daffra proiezione del docufilm “Un mare di porti lontani”. Nel 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Daffra è poi volato in ricognizione di naufraghi con Pilotes Volontaires. Il regista ha infine intervistato tanti protagonisti a Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti, come testimonia il monumento “Porta di Lampedusa – Porta d’Europa”. L’azione umanitaria è ora ostacolata da leggi e ingiunzioni perentorie che impongono alle navi umanitarie “porti lontani” anche oltre mille chilometri e molti giorni di navigazione – ulteriori giorni in mare che gli scampati, già stremati e in cattive condizioni sanitarie e psicologiche, devono subire, spesso nel maltempo.
La “politica dei porti lontani” è aggravata dalla proibizione di soccorsi plurimi, da processi, multe, blocchi delle navi in porto, e da sanzioni draconiane e spesso illegittime contro gli equipaggi delle navi umanitarie. Questa politica ha sottratto al soccorso più di 300 giornate-nave nel solo 2023. Quante vite avrebbero potuto essere salvate, se invece le navi umanitarie fossero rimaste operative a Sud dell’Italia, là dove sono più necessarie?
In 30 anni le morti di migranti accertate in Mediterraneo sono 50mila, ma in realtà sono ben di più perché è testimoniato che molte imbarcazioni, con migliaia di migranti, sono partite ma mai arrivate. Per fortuna, però, molte più vite sono state salvate, un grande miracolo che continua a ripetersi ogni giorno grazie anche ai volontari che “tendono le mani ai naufraghi del Mediterraneo”, persone che il documentario di Marco Daffra ci permette di conoscere e di ascoltare, dando così voce ad una verità che dovrebbe essere gridata ma che, purtroppo, viene travisata.
“E’ un delitto reprimere la speranza”, questa è la frase con cui si conclude il docufilm.