Olivicoltura, i ‘trucchi’ della biodiversità

“Innovazioni tecniche per il rinnovamento dell’olivicoltura meridionale”, questo il tema del seminario che si è tenuto domenica 26 marzo durante la 56esima edizione della Fiera Nazionale dell’Agricoltura, presso il polo fieristico di Lanciano. Tra i relatori anche tre molisani, l’agronomo dell’ARSARP, Dante Rosati, e gli imprenditori agricoli, Michele Ricci e Luca Pezzoli. Il Molise, con la sua ricca biodiversità olivicola, diventa case history per parlare di innovazione e rinnovamento del settore al fine di abbassare i costi di produzione, mantenendo alta la qualità del prodotto. Secondo Rosati e Ricci, capire il linguaggio della pianta è l’elemento imprescindibile per ridurre i costi di gestione dell’oliveto e la potatura semplificata dell’olivo rappresenta lo strumento ottimale per salvaguardare l’equilibrio della pianta e favorire il processo di meccanizzazione della raccolta, necessario all’abbattimento dei costi di produzione dell’olio. Con esempi pratici, i due relatori hanno mostrato al pubblico intervenuto come effettuare un’adeguata e razionale potatura della pianta di olivo, al fine di evitare errori comuni che finirebbero con il compromettere l’intero raccolto. Il recupero della biodiversità olivicola del Molise attraverso tecniche vivaistiche è stato l’argomento al centro della trattazione del giovane imprenditore agricolo, Luca Pezzoli, portavoce di un ampio e interessante progetto portato avanti da un gruppo di tecnici, divulgatori e operatori del settore e finalizzato a trovare una valida alternativa all’olivicoltura tradizionale, esaltando il meglio del patrimonio varietale molisano. Pezzoli ha illustrato le caratteristiche della varietà ideale (ideotipo) che meglio si adatta agli impianti ad alta densità, ponendo l’attenzione su cultivar a medio-bassa vigoria e precoce entrata in produzione. Due le varietà autoctone molisane vicine all’ideotipo, mostrate da Pezzoli che ha invitato gli agricoltori presenti a porre particolare attenzione alle piante secolari, al fine di rintracciare tali caratteristiche, ideali per la coltivazione ad alta intensità. A concludere i lavori, l’agronomo e abile moderatore dell’incontro, Silverio Pachioli, che ha illustrato i nuovi orientamenti nella gestione idrico-nutrizionale dell’oliveto, soffermandosi sull’importanza della concimazione in base allo stato fisiologico della pianta. Pachioli ha, inoltre, illustrato i dati sulla produzione di olive e di olio, in Italia e nel mondo, evidenziando la necessità di innovare l’intero comparto olivicolo nazionale.

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