Aperta la prima Porta Santa della Cristianità, oltre 9 secoli di storia

“Un grazie alla comunità di Guardialfiera, al Vescovo Gianfranco De Luca, a Don Antonio Antenucci, ai Sindaci di San Giovanni Rotondo, Larino, Guardialfiera, ai concelebranti, ben 13, alle forze dell’ordine, al Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Cotugno, ad ognuno degli intervenuti ma, prima di ogni cosa ed ogni altro, grazie a te, Vincenzo DI SABATO”. E’ il commento del coordinatore regionale dei Borghi d’Eccellenza, Maurizio Varriano, dopo la cerimonia dell’apertura della porta santa a Guardialfiera, una tradizione che si rinnova da secoli. La prima Porta Santa della Cristianità al Mondo che ogni primo giugno si festeggia “dopo un anno di dimenticanza assoluta”. “Fortuna vuole – ancora le parole di Varriano – che c’è sempre qualcuno che non dimentica mai di essere molisano, di essere orgoglioso di esserlo e per questa assurda malattia incurabile, nonostante l’assoluta indifferenza di molti, di gran parte delle istituzioni, si prodiga affinché il bene, il bello e l’eccelso, non vadano nel più assoluto dimenticatoio”. Un’onda di grazia ogni anno si infonde a Guardialfiera, con la riapertura della prima Porta Santa della storia che da 964 anni si ripete ogni volta con gioia ed emozione, da quando Leone IX fu qui. Presenti, fra gli altri, i giovani dell’Istituto “Boccardi” di Termoli insieme alla dirigente e ai docenti, il gruppo storico Giovanna D’Angiò di Colletorto, la banda di Petrella Tifernina, Don Giuseppe, cappellano militare, i frati minori dell’eremo Sant’Onofrio di Casacalenda e i sacerdoti diocesani. Presente anche il sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla, per la creazione in atto di ponti con la vicina Puglia. “Forse anche per questo il primo giugno è la festa del Protettore San Gaudenzio Martire, il probabile architetto del Colosseo, il monumento più grande al Mondo”, commenta ancora Varriano. “Caro Vincenzo, hai creato il Colosseo in un piccolo borgo molisano, non distruggerlo. Noi ti saremo sempre vicini e speriamo che questo grido di dolore sia recepito sin da subito”.

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