Comitati ‘in conclave’ contro l’eolico selvaggio. E alcuni impianti finiscono sotto sequestro

Nel corso dell’Assemblea svoltasi il 20 settembre scorso nella sala consiliare del Comune di Sassinoro su iniziativa della Rete dei Comitati e delle Associazioni di Tutela Ambientale di Campania e Molise, alla presenza del Consigliere della Campania, Francesco Todisco, componente della Commissione Regionale Antimafia, e del Consigliere Michele Petraroia, componente della Commissione Ambiente della Regione Molise, è stata ribadita una ferma opposizione alla devastazione del Matese, allo stravolgimento di aree protette o di interesse comunitario, al deturpamento del tratturo Pescasseroli–Candela, all’aggressione della Valle del Tammaro e alla violenza perpetrata nei confronti di un territorio incontaminato e di rara bellezza come il Massiccio del Matese coinvolto da più proposte di legge giunte alle battute finali in Parlamento tese ad istituire un Parco Nazionale. “L’eolico selvaggio non può trivellare impunemente zone calcaree che costituiscono il più grande serbatoio d’acqua dolce dell’Italia Centro–Meridionale che serve a dissetare le città di Napoli, il Molise e gran parte della Campania”, sostengono i rappresentanti dei Comitati. “Il sito storico di Saepinum-Altilia, con 2500 anni di storia, merita di essere salvaguardato, così come non può essere devastata la ricchezza geologica di un’area in cui è stato rinvenuto un esemplare di dinosauro risalente a 110 milioni di anni fa”. L’Assemblea della Rete di Comitati di Campania e Molise ha manifestato forte solidarietà ai pastori della Montagna di Morcone “che si stanno battendo da mesi con un picchetto permanente in una zona straordinaria del Matese per richiamare l’attenzione delle distratte istituzioni nazionali, regionali, e locali dello scempio che si sta consumando in uno dei luoghi più belli d’Italia”. Dai molteplici interventi dei rappresentanti delle associazioni presenti è venuta la sollecitazione a procedere in ogni sede per tutelare il Matese, le attività zootecniche, le aziende agricole e le imprese del settore turistico che verrebbero penalizzate dagli insediamenti dell’eolico selvaggio. A ciò si è aggiunta la preoccupazione per la tutela della salute delle persone esposte ai rischi degli impianti eolici frutto di studi scientifici predisposti da ricercatori e da Ordini Professionali come quello recentemente illustrato nel convegno a Pontelandolfo dall’Ordine degli Psicologi della Provincia di Benevento al cospetto del Sostituto Procuratore Aggiunto della Corte d’Appello di Napoli e di giornalisti del Corriere della Sera. Molti interventi hanno sollecitato la Regione Campania ad intervenire rapidamente per far rispettare le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che annullano i progetti autorizzati al confine con il Molise senza aver convocato in conferenza dei servizi la Regione Molise, ma non sono mancate proteste verso la stessa Regione Molise che non si è attivata per tutelare i propri diritti nei confronti dell’inadempienza acclarata e ripetuta della Regione Campania. La Rete delle Associazioni e del Comitato di Tutela Ambientale di Campania e Molise ha dato mandato al Sindaco di Sassinoro di redigere il verbale della riunione e di continuare nell’opera di sensibilizzazione, raccordo operativo ed unità d’azione tra amministrazioni locali, istituzioni regionali, rappresentanze parlamentari, organizzazioni imprenditoriali e cittadini, per rilanciare una grande mobilitazione in difesa del Matese e della Valle del Tammaro.

Sequestrati alcuni impianti a confine col Molise.  Intanto la Magistratura di Benevento ha disposto per il tramite della Guardia di Finanza il sequestro di diversi impianti eolici nei territori di Pontelandolfo e Campolattaro, non lontani dal confine col Molise, “confermando – commenta il consigliere Petraroia – la fondatezza dei rilievi evidenziati a più riprese nel corso di questi anni da associazioni ambientaliste, organizzazioni professionali agricole, amministrazioni locali, comitati e cittadini. Una lotta impari che recentemente ha visto riconoscere dal TAR Campania e dal Consiglio di Stato le ragioni di chi vuole difendere le proprie case, il valore della propria terra, l’attività zootecnica, i beni ambientali a rischio, le imprese commerciali, artigianali e turistiche, il patrimonio culturale, il tratturo, i parchi, le aree protette, i borghi e le zone natura 2000 di biodiversità oltre che a contrastare la devastazione del territorio con i connessi problemi in termini di salute evidenziati in più ricerche promosse da studiosi, esperti ed ordini professionali”. Proprio ieri il Consiglio di Stato non ha accolta la sospensiva richiesta sulla sentenza del 6 giugno con cui il TAR Campania aveva disposto la nullità di alcuni insediamenti eolici realizzati a confine col Molise in difetto di convocazione della Regione Molise alle conferenze di servizi, optando per accorpare l’intero contenzioso al giudizio di merito che si terrà presso lo stesso Consiglio di Stato nella seduta del 15 marzo 2018. L’intervento della Procura della Repubblica di Benevento apre una nuova fase nell’azione di mobilitazione della Rete dei Comitati e delle Associazioni di tutela ambientale di Campania e Molise, e sollecita un’iniziativa istituzionale ufficiale della Regione Molise atta a salvaguardare nel pieno rispetto delle leggi dello Stato il sito storico di Saepinum-Altilia, il Tratturo Pescasseroli-Candela, il Massiccio del Matese in attesa dell’avvio del Parco Nazionale, le aree sic, la Valle del Tammaro e tutto il territorio confinante con le province di Caserta e Benevento. “Stante le innumerevoli diffide, note, istanze, interrogazioni consiliari e sollecitazioni trasmesse da diverse associazioni alla Regione Molise, non si spiegherebbe un’eventuale inerzia amministrativa su una materia molto delicata su cui si è già pronunciato a nostro favore il Consiglio di Stato”, conclude Petraroia.

 

 

 

 

 

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