Coesione territoriale, Fanelli: ‘A Bruxelles scriviamo le regole future’

“Tutti insieme, tutta la delegazione italiana, Comuni, Regioni, Enti territoriali, partenariato economico e sociale e parlamentari europei, abbiamo accolto il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti in un momento fondamentale del futuro dell’Europa, quello nel quale si stanno scrivendo le future regole della coesione territoriale, cioè dei fondi strutturali, quelli che più di ogni altro incidono sui territori, sui comuni come quelli molisani per gli investimenti infrastrutturali, di sviluppo delle imprese, della formazione”. Così il sindaco di Riccia Micaela Fanelli, componente del Comitato delle Regioni, commenta l’incontro che la delegazione italiana ha avuto a Bruxelles con il ministro De Vincenti”. Per il Molise oltre alla Fanelli era presente anche il governatore Paolo di Laura Frattura. “Un incontro – aggiunge il sindaco di Riccia – che è avvenuto in un momento di estrema attualità: in occasione della presentazione del settimo Rapporto sulla Coesione, rapporto che introduce una serie di novità e avanza una serie di proposte. Non potevamo infatti far mancare la nostra voce con delle nostre proposte che ho consegnato fisicamente in queste ore al ministro: in dodici punti indichiamo i suggerimenti dei Comuni, suggerimenti che abbiamo evidenziato nel corso della riunione insieme ad alcuni principi che sono contenuti nei pareri che vengono discussi in questi giorni al Comitato delle Regioni nella sessione più importante dell’intero anno, quella che coincide con gli Open Days e la Settimana delle Regioni e degli enti territoriali”. Proprio la Fanelli è relatrice di uno dei quattro pareri a firma italiana, quello sulla resilienza dei territori davanti alla globalizzazione. “Tra le proposte dell’Anci – sottolinea – la prima è quella di sostenere convintamente la coesione territoriale in un momento in cui, dopo la Brexit e per fronteggiare le nuove sfide della sicurezza, il tema dei migranti e l’uscita dalla crisi economica, proprio la coesione è estremamente e fortemente necessaria soprattutto per l’Italia che viaggia ancora a due velocità tra nord e sud. Il dibattito dopo la Brexit prevede minori risorse e noi invece diciamo che l’Europa deve fare uno sforzo mantenendo lo stesso livello attuale di risorse, senza diminuire gli stanziamenti, ma magari aumentando il cofinanziamento nazionale da parte di quegli stati, e non siamo noi, che hanno bassissimi cofinanziamenti. La strategia italiana sulle aree interne merita di essere assunta dall’Europa come propria e finanziato adeguatamente, con una destinazione di risorse dai fondi pari a una riserva di almeno il 10%”. (foto e fonte Ansa)

 

 

 

 

 

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